Founder Executive
L'importanza di saper ascoltare, perchè "sentire"" non basta.
Provate a ricordare quante volte nella scorsa settimana di lavoro avete ascoltato in modo attivo colleghi, capi o collaboratori: i più onesti intellettualmente rifletteranno sul fatto che spesso non ci si sofferma molto sull’ascolto, elemento vitale per alimentare ottime relazioni con le persone , sia al lavoro, sia nella vita privata. Sentire non è lo stesso che ascoltare, infatti l’ascolto attivo è caratterizzato da un atto volontario grazie al quale si decide di ascoltare attraverso l’attenzione, la sensibilità e l’intelligenza di cui siamo dotati.
Ma per quale motivo ascoltare in modo attivo risulta così importante, anche in ambito professionale? In primo luogo perché l’ascolto è la prima attività comunicativa necessaria per ottenere la fiducia dei nostri interlocutori e inoltre perché al giorno d’oggi, nelle organizzazioni, la capacità di ascoltare è ritenuta tra le più importanti competenze professionali soprattutto per chi interagisce quotidianamente con colleghi capi e collaboratori.
Ascoltare attivamente, al lavoro e non solo, consente di metterci nei panni dell’altro; riconoscere e accettare il suo punto di vista, le sue emozioni, in totale assenza di giudizio e anche se il verbo deriva dal latino “auris” (orecchio), non potremo parlare di «ascolto attivo» se ci limitiamo semplicemente a sentire le parole del nostro interlocutore: dovremo aggiungere le informazioni che sapremo ricevere anche attraverso la vista, per cogliere tutti i segnali di congruenza o incongruenza del messaggio; se è vero come è vero che più del 50% della comunicazione espressa deriva dal linguaggio del corpo di un individuo, allora converrà ascoltare anche con gli occhi, proprio perché spesso i nostri gesti e le nostre espressioni del viso confermano o contraddicono quello che esprimiamo attraverso le parole. Non a caso uno dei più grandi economisti del ‘900, Peter Drucker, sosteneva che la cosa più importante nella comunicazione è ascoltare ciò che non viene detto.(Alberto Varriale)