Silena Mariagrazia Parisi

Founder Starter

Foschia

2019-08-02 16:06:48

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Capitolo 1

Nell'ufficio del capo della Polizia vi era una notevole agitazione. Sprofondato in una poltrona di pella imbottita, davanti ad una enorme scrivania di plastica dura, completa di telefoni, televisori, impianto Hi-Fi, bar, un uomo dal volto solcato da rughe per l'età, ascoltava pazientemente il fiume di parole e di insulti che gli pioveva addosso:

"E' inaudito! Anche questa notte hanno colpito e lei non è stato capace di fare nulla!"

"Altri nove morti! Ma riesce a rendersene conto? La gente ha paura e chiede la giusta protezione della quale ha diritto!"

"Lei deve garantire questa protezione! Abbiamo le nostre esigenze e la paghiamo per questo!"

"Signor Sindaco, signori assessori, vi prego - cercava di giustificarsi, senza neppure troppa convinzione, l'anziano alto ufficiale - dovete pur ammettere..."

"Noi non ammettiamo un bel niente, signor capo della Polizia. La verità è che lei è un incompetente!" Gli rispose seccamente il Sindaco sottolineando con la voce le ultime parole.

La discussione si protrasse per più di un'ora e terminò solo dopo che vennero accolte favorevolmente le dimissioni del capo della Polizia.

"Diremo ai giornalisti che la colpa di tutti gli insuccessi e del dilagare del fenomeno è soltanto sua, della sua inefficienza, della sua inettitudine." continuarono parlando tra loro gli eminenti cittadini.

"Come sostituto nomineremo quel tale, di cui ora mi sfugge il nome, che in passato si è distinto nella lotta all'evasione fiscale." Disse il Sindaco, grattandosi il naso lungo e aquilino, e con il volto finalmente disteso.

Detto questo il gruppo si sciolse felice e sicuro di aver trovato, grazie all'intelligenza e all'acume che ognuno era sicuro di possedere in abbondanza, la giusta via per la risoluzione dell'angoscioso problema.

Da alcuni mesi la città era sconvolta da un'ondata di inspiegabili delitti, non trascorreva notte senza che qualcuno non cadesse sotto i colpi di una banda di ladri che imperversava per le vie della metropoli. Gli anni passati serenamente durante i quali non si erano più registrati omicidi, furti o altre infrazioni, avevano fatto ritenere il male sconfitto per sempre e le funzioni della polizia erano state ridotte al minimo indispensabile. E invece, la notte di Natale, erano state rinvenute oltre due dozzine di cadaveri, sgozzati e depredati di tutti i loro averi, in seguito i morti erano quindi vertiginosamente saliti a più di duecento.

Era una cosa inammissibile, debellata la fame e anche la disoccupazione, ripudiate la guerra e anche la violenza, la società moderna si ritrovava solidalmente unita in un mondo di pace e di aiuto reciproco alla luce della riscoperta del messaggio religioso. Inconcepibili divenivano quindi tutte quelle uccisioni, se era solamente una questione di denaro, e non poteva essere altrimenti, sarebbe bastato inoltrare una regolare richiesta, secondo la normale procedura, al Ministero delle Finanze Pubbliche che sarebbe stato sicuramente ben lieto di favorire chiunque senza alcuna distinzione di classe, provenienza, sesso o età.

Nessuno riusciva a spiegarsi il macabro fenomeno; dibattiti televisivi, articoli sui giornali, libri, risultavano soltanto inutili e puerili tentativi di razionalizzare un qualcosa di assolutamente nuovo e soprattutto di assolutamente sconosciuto. La reazione della popolazione era stata in un primo momento di indifferenza, quindi di paura e infine di terrore. Nonostante l'illuminazione a giorno di cui godevano le principali vie della città, appena il sole tramontava la maggioranza dei cittadini si rinchiudeva in casa e non usciva che il giorno dopo.

I cinema e il settore turistico erano sull'orlo del fallimento, i locali notturni avevano chiuso da tempo.

Continua...

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