Alida Ottazzi

E poi...il vuoto

2019-12-28 10:33:15

Incapacità di entrare in comunicazione con se stessi, mancanza d'amore o solo bisogno di silenzio?

Il senso di vuoto interiore può nascondere un’incapacità di entrare in comunicazione con i propri sentimenti ed emozioni,  ma anche una mancanza d’amore, venuta meno nell’infanzia o nell'età adulta, che ha generato un vuoto emotivo e un forte senso di solitudine.

Spesso dei traumi vissuti nell’infanzia portano la persona a inibire le emozioni. Questo le porta a cercare dei rapporti dove l’attivazione emotiva risulta forte. Quindi innamoramenti o situazioni in cui il partner non è raggiungibile mai completamente, generando forti sentimenti di gelosia per la paura di sperimentare la noia o la sensazione di vuoto interiore.

A generare un senso di vuoto vi è anche una carenza affettiva, spesso legata all’assenza della madre che non ha trasmesso le emozioni in modo funzionale, né ha saputo contenere le angosce del bambino, generando in lui un disagio interiore. 

Questo porta poi l’adulto a riempire il vuoto interiore con relazioni, dove non importa tanto la persona in particolare, ma che sia una persona (qualsiasi) a farlo. Di contro, quando la relazione non funziona, per incomprensioni, gelosie o liti continue, diventa difficile staccarsi, proprio per evitare di sentirsi vuoti dentro.


Solo una cosa infatti è in grado di riempire il vuoto interiore: l’Amore, che non importa da dove venga, se da un partner o da una vicinanza qualsiasi, ma ciò che salva davvero è l'Amore che viene da noi stessi.


Anestetizzarsi con la presenza di altro o di altri, genera continue illusioni-delusioni che nel tempo possono portare a sentirsi inutili e inadeguati, non degni di amore, non importanti, egoisti, sbagliati, fino a stati depressivi e alla paura di vivere.

L’anestesia emotiva (così è chiamato il senso di vuoto emotivo in psicopatologia) si presenta in modo costante in diversi profili:

  • Nel Narcisismo la persona tende a riempire il vuoto cercando relazioni che possano dare forti emozioni e di conseguenza riempire il vaso così da non percepire il disagio interiore.
  • Nel Depresso risalta la mancanza di un obiettivo, o il venir meno di un piacere, o ancora il vivere un’esistenza insoddisfacente che porta a ricercare forme malsane di riempimento del senso di vuoto, verso le quali riversare la propria sofferenza interiore o attraverso le quali distrarsi.
  • In chi soffre di Disturbi Alimentari caratterizzati anche questi da una forte sofferenza e vuoto affettivo interno che spesso riempiono in modo compulsivo con il cibo, come difesa dalle emozioni ingestibili.

Impara a guardarti dentro e a riempire il vuoto emotivo amando te stesso, coltivando i tuoi interessi e spazi personali: sentirai meno la mancanza di una persona e la solitudine interiore.


Tira fuori le emozioni angoscianti che provi e  non ti sentirai solo in coppia. Puoi farlo a voce con chi ci sta vicino o scriverlo, in questo modocomprenderai meglio la tua sensazione di vuoto interiore, annotando quando si presenta, gli orari del giorno, con quali persone, l’emozione associata e l’intensità, i pensieri che partono in automatico.


La meditazione può essere utile per guardarsi dentro ed esaminare il vuoto interiore, rallentare i pensieri e stare sulle sensazioni che ci fanno star male, fino ad abituarci gradualmente e ad accettarle. 


E’ utile anche per collegare la mente al corpo e analizzare la sensazione nel particolare.


Una volta accettato il senso di solitudine e riempito il vuoto con i nostri interessi, impareremo a stare con qualcuno non più per bisogno o per paura di restare soli, ma per scelta.

Siediti su quella sedia ed entra in contatto con te stesso, accettati, amati...

Colora la tua vita...