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Una nuova indagine per Teresa Battaglia. Ninfa Dormiente - Ilaria Tuti
Oggi il mio consiglio di lettura è dedicato agli amanti della suspense, delle indagini di polizia e della psicologia applicata al crimine. Un thriller intrigante, affascinante e misterioso. Questa è la mia recensione.
La trama.
Il secondo capitolo della storia del commissario Teresa Battaglia inizia con il ritrovamento di un ritratto di donna dipinto in un modo parecchio inquietante. Il dipinto ha 70 anni circa, e l'autore, ancora in vita, non è più in grado di comunicare con il mondo. Teresa e la sua squadra vengono incaricati di scoprire cosa sia successo alla donna ritratta nel quadro, e nel farlo vengono a contatto con una realtà molto particolare.
Un ottimo giallo e non solo.
Nel mio canale ho già pubblicato la recensione del primo libro dedicato da Ilaria Tuti, dal titolo Fiori sopra l'Inferno (la trovate qui), in cui esprimevo tutto il mio entusiasmo per l'opera d'esordio di questa giovane autrice italiana. Il nuovo capitolo conferma l'ottima impressione ricevuta all'inizio. Questo è, a mio avviso, un thriller più maturo e complesso, dalla trama originale e articolata, con un finale inaspettato. Ma non è solo questo.
Una storia che parte dal passato
La storia ci trasporta in un'ambientazione affascinante, quasi sospesa nel tempo. Il fatto che l'origine della vicenda sia da ricercarsi in avvenimenti di molti anni prima crea un ponte tra passato e presente, e ci porta a cercare un legame fra le persone coinvolte.
Devo ammettere che all'inizio ero un po' dubbiosa, mi sembrava un azzardo e una forzatura andare alla ricerca di eventi così lontani nel tempo, e ho temuto che la storia si trasformasse in qualcosa di già visto. Mi sbagliavo alla grande. L'autrice riesce a creare un legame inatteso, un collegamento, che trasporta all'interno di credenze popolari e familiari e si rivela sorprendente.
Teresa Battaglia è un ottimo personaggio
Ma questo libro ci conduce anche più a fondo nella mente e nel cuore dei suoi protagonisti. Come dicevo già nella mia prima recensione, Teresa è un personaggio che conquista. E' una poliziotta abile ed esperta, forte e coraggiosa, con un carattere pungente e sarcastico, con cui è difficile avere a che fare. Ma è anche una donna sofferente, con un passato tutto da scoprire, e una enorme capacità di empatia, che tenta di nascondere, senza peraltro riuscirci. La sua è una lotta con fattori esterni che la mettono in grande difficoltà, ma è la lotta di una donna che non accetta di darsi per vinta. E' un personaggio che entra nel cuore e non si può non amare.
Il libro affronta anche la storia e il passato di Marini, il suo giovane sottoposto, rendendolo più profondo e sfaccettato di come appariva all'inizio. Anche lui affronta un percorso difficile, che lo porta a contatto con la sua anima.
Qualche piccolo appunto.
Ho trovato un po' sottotono, ma proprio poco, la parte relativa alle descrizioni dei luoghi. Mentre nel primo libro il paese era uno dei protagonisti della storia, e le descrizioni delle montagne erano vivide e luminose, qui hanno un ruolo a mio avviso meno rilevante. Ciò non toglie che il luogo in cui ci troveremo a viaggiare insieme ai protagonisti sia decisamente affascinante.
Forse la scrittura potrebbe sembrare un po' confusa in alcuni passaggi, ma è un voler cercare il pelo nell'uovo.
Questo secondo libro promuove a mio avviso questa autrice fra le migliori scrittrici italiane di thriller.