Sebastiana Patanè

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Quattro punti di vista per lo stesso libro: Tiwanaku. La leggenda - di Cristina Belloni

2019-11-18 16:16:41

Un mondo fantasy, che trae spunto da storie che risalgono alla notte dei tempi. Potrebbe essere una bella favola, che però, secondo la versione che ho letto, e che potrebbe non essere quella definitiva, è appesantita da elementi inutili e da uno stile discutibile. Questa è la mia recensione.

La trama

Sulle rive del lago Titicaca vive un popolo pacifico, gli Huari. Mentre un bambino viene rapito da un misterioso mostro alato, la vita tranquilla del villaggio viene messa in pericolo dalla popolazione degli Aymara, che, guidati da un capo ambizioso e da un potente stregone, intende conquistare le rive del lago. 

Tra magia, creature fantastiche e mostri misteriosi, tutto converge verso la leggendaria città di Tiwanaku, nel cui mistero è nascosto il segreto per salvare la popolazione assediata.

Le difficoltà di un racconto fantasy

Si pensa generalmente che scrivere una trama fantasy sia facile. Basta inserire mostri, magia e creature fantastiche, e il gioco è fatto. Niente di più sbagliato

Una trama fantasy è un sottile incastro di tante cose, immagini, emozioni, magia, parole, luoghi, personaggi, che devono essere in equilibrio, ed arrivare al cuore del lettore. Questo libro purtroppo non riesce nell' intento.

Partiamo da una buona idea

Vorrei partire mettendo in luce i punti di forza di questo libro. L'idea di partenza è interessante: la storia trae spunto dalle leggende riguardanti le civiltà preincaiche del sud America, e viene arricchita da un notevole e anche piacevole numero di creature mitologiche, in buona parte originali. 

È evidente che c'è stato un buon lavoro di fantasia dietro alla stesura di questo libro, che sarebbe potenzialmente una storia avvincente dedicata ai bambini. 

Purtroppo, però, il risultato non è, a mio avviso, soddisfacente.


Ho trovato i tre filoni della storia eccessivi per il tipo di racconto che ci viene presentato, e il risultato è ridondante e dispersivo, e impedisce di restare avvinti alla storia e, soprattutto, ai personaggi, che non diventano mai protagonisti. 

Ci vengono mostrate innumerevoli creature fantastiche con nomi improbabili e impossibili da memorizzare, ma solo alcune di queste riescono a creare meraviglia, o paura.

Anche la trama in sé è piuttosto confusa, contiene tantissimi elementi diversi e a volte inutili ai fini del racconto. Soprattutto se si intende rivolgersi ad un pubblico di bambini, a mio avviso sarebbe stata necessaria una semplificazione.

Un capitolo a parte merita la scrittura

Premesso che la versione che ho letto  potrebbe non essere quella definitiva, comunque non posso evitare di essere molto critica su questo argomento. 

Questo libro necessiterebbe di un lavoro di editing approfondito. Purtroppo gli errori di grammatica e i refusi sono tantissimi e un lettore esperto non può in alcun modo passarci sopra. Anche volendo rivolgersi ad un pubblico molto giovane, tutti gli errori dovrebbero essere eliminati, perché sia possibile consigliarne la lettura.


Sarebbe una bella storia per bambini, anche perché alcuni dei personaggi tali sono, se la scrittura fosse drasticamente semplificata e resa adatta a loro. Purtroppo, l'utilizzo di termini complicati, astrusi e francamente inutili appesantisce il racconto e, a mio avviso, lo rende difficile da leggere per un pubblico giovane. 


Peccato, perché la storia in sé aveva un suo senso e apriva buone possibilità. Ma così come è il libro difficilmente può trovare un pubblico in grado di apprezzarlo

L'autrice

L'  autrice di questo libro, Cristina Belloni, è una founder di Cam.tv! 

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