Sebastiana Patanè

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Per la Giornata della memoria: La Memoria rende liberi - Liliana Segre, Enrico Mentana

2020-01-27 08:19:03

Anni fa mi sono ripromessa che in occasione della Giornata della Memoria avrei letto un libro sull'argomento, e quest'anno ho scelto il libro di Liliana Segre ed Enrico Mentana "La Memoria rende liberi". Perchè la conoscenza è l'unica strada.

Non è mai facile leggere libri che raccontano quegli anni

Ma è ancora più difficile farlo quando si ha la consapevolezza che l' autrice ha provato sulla sua pelle quello che per noi è solo un tragico racconto, lontano nel tempo e talmente doloroso da sembrare incredibile.


Liliana Segre, come tutti sanno, è stata deportata in un campo di concentramento quando era solo una ragazzina, ed è sopravvissuta. Anche in questo libro troviamo gli stessi orrori che tutti i sopravvissuti hanno raccontato, da Primo Levi in poi. Eppure ogni volta è come la prima volta, la stessa sensazione di soffocamento, la stessa incredulità. Ogni volta vorrei chiudere il libro e dedicarmi ad altro, perchè quel racconto è troppo doloroso per continuare.

Leggere le testimonianze di chi è sopravvissuto ai campi di concentramento è un dovere morale.

Liliana Segre racconta, e in alcuni passaggi sembra di sentire parlare quella ragazzina che all'arrivo al campo ha salutato con un gesto della mano il suo papà, per non rivederlo mai più. Un ragazzina che, come dice lei stessa, non è un' eroina, non è stata particolarmente forte o coraggiosa da meritare la salvezza. E' una donna che ha passato l'inferno ed è viva per caso, mentre altri milioni di persone non hanno avuto la stessa sorte.

Racconta anche come è stata la sua vita dopo il suo ritorno, per esempio parla del suo rapporto con il cibo, che non è mai più stato lo stesso, o della rabbia che nei primi tempi riversava sulle persone intorno a lei, della sua sensazione di essere sola, perchè nessuno poteva capire quello che aveva vissuto. Parla della sua incapacità di raccontare la sua storia, che per molti anni le ha impedito di elaborare quegli eventi e provare a darsi pace, e della sua decisione, ad un certo punto, di andare a raccontare nelle scuole, perchè si è resa conto che solo i sopravvissuti ai campi di sterminio avevano il potere di mantenere la memoria, e trasmetterla alle nuove generazioni.

La Shoah e l'indifferenza

Credo che ognuno di noi lettori di lunga data abbia letto altre storie come queste, e ogni volta si sia chiesto come abbiano potuto degli esseri umani fare delle cose così orribili ad altri esseri umani. E sono sicura che nessuno di noi sia mai riuscito a darsi una risposta che non prevedesse una totale e assoluta sconfitta dell' umanità.

Ma Liliana Segre individua tra le cause del male assoluto che ha vissuto l'indifferenza delle popolazioni coinvolte. Dice la Segre: "Se Hitler e Mussolini sono riusciti a tenere in pugno i rispettivi paesi è perchè hanno potuto contare sul sostegno e sulla complicità di una vastissima percentuale di tedeschi e italiani." L'indifferenza, il non voler vedere, il pensare che la cosa non riguardi noi, è un male che ha colpito anche il mondo in cui viviamo.

Ognuno di noi dovrebbe leggere una di queste storie almeno una volta nella vita.

La loro voce è quella che resterà per sempre, anche quando i sopravvissuti non ci saranno più. La conoscenza è l'unica arma che abbiamo per evitare che quanto è accaduto allora possa ripetersi.  Solo ricordando queste persone, le atrocità che sono state loro inflitte, possiamo dare loro un barlume di giustizia, e provare a fare in modo che non accada più.