Nonostante le discrete premesse, il risultato delude.

TUTTO IL TEMPO DEL MONDO - Sara Purpura

La storia è semplice e scontata: lei, Anais, diciassette anni, è di famiglia ricca, bellissima, popolare, fidanzata con il campione della squadra di football, invisibile per la famiglia e infelice; lui, Desmond, suo coetaneo, è un orfano, con molti affidi alle spalle e molti rifiuti, bello e scontroso, eppure sensibile e affascinante. Lui arriva a casa di lei in affido, e cominciano i guai. Gli ingredienti per il cliché della letteratura romantica adolescenziale ci sono tutti.
L'autrice prova ad inserire delle tematiche più profonde, attribuendo alla sua protagonista femminile alcuni disagi psicologici, che sono spesso associati all' adolescenza. Alla fine troviamo un po' di tutto. Troppo.  Temi sociali e psicologici importanti, che avrebbero potuto dare spessore alla storia, invece vengono affrontati con superficialità, e, non risultando convincenti, non emozionano.
La storia è ambientata negli Stati Uniti d'America, pur essendo l'autrice italiana. Purtroppo lo stile di scrittura non riesce ad essere naturale, e mi è rimasto un vago senso di finzione, come se l'autrice volesse rappresentare il linguaggio dei liceali americani e le circostanze che nell'immaginario collettivo sono considerate tipiche di quel contesto, senza padroneggiarli del tutto. Il finale, poi, risulta eccessivo e forzato, rendendo ovvio quello che già si temeva, cioè l'intenzione di proseguire il racconto con un seguito. Che leggerò, probabilmente, più per curiosità, sperando che le criticità riscontrate in questo libro vengano superate, e si renda giustizia ad un racconto sì romantico e leggero, ma con del buon potenziale. Per me in questo caso l'obiettivo non è stato raggiunto.