Sebastiana Patanè

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Non si può sfuggire al proprio passato

2019-01-19 18:30:39

Amo molto quei libri dove gli eventi si susseguono rapidamente, lasciando il lettore con il fiato sospeso, e si arriva col cuore in gola a un finale inaspettato. In questo caso non è stato proprio così. Questa è la mia recensione.

Il mio cuore cattivo - Wulf Dorn

Doro è un'adolescente che a causa di un evento traumatico presenta segni di squilibrio mentale. Dopo un ricovero in un ospedale psichiatrico, si trasferisce con la madre in un piccolo paese, dove succedono fatti che fanno sospettare che non sia completamente guarita. La ragazza, alla ricerca di prove che dimostrino la sua sanità mentale, dovrà fare i conti con il grave trauma subito in passato.

"In ognuno di noi c’è qualcosa di malvagio, di cattivo, di perverso"

La storia di Doro scorre su due binari paralleli: il presente, in cui la ragazza è alle prese con un possibile omicidio, e il passato, di cui non ha ricordi chiari ma che la tormenta. E, mentre cerca di capire cosa sta succedendo intorno a lei, il suo passato si presenta sotto forma di apparizioni inquietanti. Riuscirà a comprendere presente e passato nel momento in cui saprà accettare che ognuno di noi ha un lato buono e uno cattivo, e che sono le nostre scelte a fare la differenza.

 

Questo libro non è stato travolgente come mi aspettavo. Anzi, mi ha lasciato abbastanza indifferente. Colpa forse di un linguaggio troppo semplice, di una traduzione non perfetta, ma anche di personaggi non adeguatamente caratterizzati. Mentre la prima metà è abbastanza intrigante, nella seconda la curiosità diminuisce, e la storia diventa prevedibile. Il finale, anche se non è del tutto negativo, non è riuscito a cambiare la mia opinione.

È un libro che si può leggere con piacere, ma non toglierà né il fiato né il sonno.