Sebastiana Patanè

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La fibrosi cistica raccontata ai giovanissimi: A un metro da te – Rachael Lippincott

2019-12-29 16:31:15

Parlare di malattie è sempre un rischio per uno scrittore: facile scadere nella retorica, nella sottovalutazione o nella banalizzazione. Succede, in parte, anche in questo libro, che però ha il merito di parlare di una malattia genetica poco conosciuta: la fibrosi cistica. Questa è la mia recensione

La trama

Stella è un'adolescente affetta da fibrosi cistica, abituata da sempre alle molte limitazioni dovute alla malattia. L'ennesimo ricovero la costringe a rinunciare ad un viaggio con le amiche di sempre, ma lei non si perde d'animo, e continua caparbiamente la sua lotta per la vita. In ospedale incontra Will, anch' egli affetto dalla stessa malattia e in lotta contro una pericolosa infezione, potenzialmente letale. Fra di loro ogni avvicinamento è impossibile, eppure i due sono irresistibilmente attratti uno verso l'altro.

Una storia per adolescenti, ma con qualcosa in più

Questo libro ha un target ben preciso, cioè gli adolescenti, e non ha lo scopo di approfondire o di insegnare alcunchè. 

Dalla trama risulta evidente che stiamo parlando di una storia d'amore, e la malattia serve solo a dare drammaticità a quella  che, altrimenti, sarebbe una storia romantica come tante altre. Per questo il racconto è lineare e scritto con un linguaggio semplice. Lo stile di scrittura può essere adatto al pubblico di riferimento, ma per me è davvero troppo misero. L'idea di scrivere in prima persona e al presente, alternando il punto di vista di Stella e quello di Will, a me non è piaciuta per nulla.

 Sarebbe stata una lettura decisamente più piacevole se la scrittura fosse stata più curata. 


Nonostante questo, la storia ha un suo pathos, e complessivamente riesce ad emozionare.

Mi sono trovata a condividere i pensieri di due giovanissimi, abituati fin dall'infanzia a fare i conti con la malattia, il dolore e l'idea della morte. Non sono pensieri piacevoli, ma provare a comprendere i sentimenti di chi si trovi in queste situazioni ci permette di guardare la nostra vita nella giusta prospettiva, e di avvicinarci al dolore degli altri con la giusta dose di empatia.

Anche la parte romantica è piacevole, come può esserlo il ricordo del primo amore. Questa è la parte che piacerà di più ai lettori più giovani.

La caratterizzazione dei personaggi è abbastanza riuscita

La caratterizzazione dei personaggi, per quanto non sia perfetta, è però sufficientemente curata dal punto di vista psicologico. 

Ognuno dei protagonisti ha un diverso modo di affrontare la malattia, e, se questo inizialmente creerà delle difficoltà, sarà anche il mezzo con cui riusciranno a supportarsi e a darsi forza.  

Anche i personaggi secondari, pochi e limitati al contesto ospedaliero in cui si svolge tutta la storia, hanno una personalità ben delineata. Si veda, per esempio, l'infermiera Barb, professionalmente ineccepibile, ma suo malgrado coinvolta dalla drammaticità degli eventi.


Non so fino a che punto i dettagli sulla fibrosi cistica inseriti nel libro siano accurati e corretti da un punto di vista scientifico.

 Credo però che parlare di una grave malattia così poco conosciuta sia utile.

 Chissà quanti ragazzi hanno saputo della sua esistenza leggendo questo libro, o guardando il film che ne è stato tratto.

 Pur essendo una lettura semplice, di poche pretese e non particolarmente accurata, se avrà portato qualcuno a voler approfondire l'argomento, allora non sarà stato tempo perso.