Questo libro è il racconto della lunga strada che Lydia e Luca devono percorrere per arrivare “nel norte”, una strada dove chiunque può diventare un nemico e in qualunque momento la vita può finire.
È impossibile leggere questa storia e non pensare a tanti altri luoghi e tante altre persone, che arrivano dopo viaggi infiniti, dolorosi e violenti, di cui molti di noi non sanno nulla o non vogliono sapere nulla. Non è più solo letteratura, è umanità, sofferenza e disperazione, violenza e coraggio. È quello che siamo, o che potremo diventare, o che avremmo potuto essere in un altro tempo e in un'altra vita. Al di là del valore letterario del libro, che a mio avviso c’è, quello che mi è rimasto è lo sgomento.
Il libro si legge d’un fiato, nonostante le numerose pagine, e mi ha tenuta agganciata alla storia. Consiglio davvero di leggerlo, come in molti avete letto “Furore”, di cui questo racconto riprende le tematiche. La disperazione è la stessa, il nodo allo stomaco anche. Bisogna conoscere per capire, e un po’, forse, per provare pietà.