Sebastiana Patanè

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Il sale della terra-Jeanine Cummins

2021-10-04 10:16:18

Una storia corale. Dolore e speranza per raggiungere una nuova vita. 

L’ho finito ieri sera, e mi sento ancora sottosopra. La storia è di quelle che tutti dovrebbero leggere, perché bisogna capire, e per capire bisogna conoscere. Lydia vive ad Acapulco, è una donna serena, una bella famiglia, un lavoro, anche una certa agiatezza economica. Un giorno succede qualcosa di terribile e inaspettato, e Lydia si ritrova sola con il figlioletto Luca, 8 anni, e sa che in parte è colpa sua, e che lo deve salvare a tutti i costi. L’unico modo è sparire, diventare una migrante, e cercare di entrare illegalmente negli Stati Uniti.
Questo libro è il racconto della lunga strada che Lydia e Luca devono percorrere per arrivare “nel norte”, una strada dove chiunque può diventare un nemico e in qualunque momento la vita può finire. 
È impossibile leggere questa storia e non pensare a tanti altri luoghi e tante altre persone, che arrivano dopo viaggi infiniti, dolorosi e violenti, di cui molti di noi non sanno nulla o non vogliono sapere nulla. Non è più solo letteratura, è umanità, sofferenza e disperazione, violenza e coraggio. È quello che siamo, o che potremo diventare, o che avremmo potuto essere in un altro tempo e in un'altra vita. Al di là del valore letterario del libro, che a mio avviso c’è, quello che mi è rimasto è lo sgomento. 
Il libro si legge d’un fiato, nonostante le numerose pagine, e mi ha tenuta agganciata alla storia. Consiglio davvero di leggerlo, come in molti avete letto “Furore”, di cui questo racconto riprende le tematiche. La disperazione è la stessa, il nodo allo stomaco anche. Bisogna conoscere per capire, e un po’, forse, per provare pietà.