Sebastiana Patanè

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"A volte basta soltanto una persona gentile seduta al tuo fianco mentre affronti le cose."

2018-10-17 07:44:12

Eleonor Oliphant è il classico personaggio che può risultare antipatico, con cui è difficile empatizzare. È scorbutica, saccente, imperscrutabile, chiusa su se stessa, risponde in modo sgarbato, non dà confidenza a chi le sta accanto. E infatti non ha amici, i colleghi la evitano e ironizzano sul suo stravagante comportamento, non ha famiglia. Eleonor Oliphant è una persona assolutamente sola, e, all'inizio, pare non aver bisogno di nessuno.

Eleonor Oliphant sta benissimo - Gail Honeyman

Ma piano piano l'autore ci mostra che c'è ben altro dietro l'apparenza, e lo fa nel momento in cui un'altra persona si accorge di lei. La presenza gentile, attenta e comprensiva di un collega infrange la corazza che si è costruita intorno, e la conduce su una strada diversa.
Questo libro parla in modo scanzonato e leggero di tematiche complesse, di solitudine, di infanzia negata, di traumi che lasciano il segno. Ma parla anche dell'importanza della presenza degli altri, di come si possa guardare oltre le apparenze, e  così vedere l'umanità anche in chi non ha nessuna voglia di farcela vedere.
Se si volesse parlare in modo più tecnico, questo non è un libro perfetto: ha uno stile semplice, anche se piacevole, alcune parti risultano forzate, il finale non sorprende ed è forse un po' frettoloso. Ma non importa.
Perché Eleonor Oliphant non è un personaggio simpatico, ma, dopo aver letto la sua storia, potrebbe capitarci di pensare a quello strano essere umano che una volta abbiamo incontrato, e che non ci siamo sforzati di capire. E, forse, se lo avessimo fatto, avremmo potuto cambiare il corso della sua vita.