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Essere scrittori: il coinvolgimento emotivo
Vi è mai capitato di scrivere e di “entrare“ in un personaggio al punto da sentire che un pò incarna voi stessi o qualcuno che vi è particolarmente caro?
Ecco cosa dice Nicola Lagioia, affermato scrittore italiano e direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, a proposito del ruolo dello scrittore e del coinvolgimento emotivo che questi prova durante la stesura delle sue opere.
“Hemingway diceva che bisogna sempre aver vissuto ciò che si racconta. Secondo me non bisogna necessariamente averlo vissuto, bisogna però esserselo meritato. Se scrivo di un assassino devo calarmi nei suoi panni. Non devo necessariamente aver ucciso qualcuno in vita mia, ma (questo sì) devo andare a recuperare l’assassino che c’è in me, che esiste ma per fortuna è inattivo. Se descrivo un vigliacco, devo riacciuffare qualche mio passato atto di vigliaccheria, cose che ho fatto e di cui avrei dovuto vergognarmi. E’ un lavoro abbastanza duro sul piano emotivo.“
Voi, cosa ne pensate?