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Quanti pianeti simili alla Terra ci sono fuori dal nostro sistema solare?

2019-08-15 16:22:06

Un nuovo studio è in grado di fornire una stima migliore della presenza di pianeti simili alla Terra in grandezza e distanza dal loro sole. Conoscere la percentuale di questi pianeti potenzialmente abitabili è importante per progettare futuri missioni astronomiche.

Il telescopio Keplero della Nasa ha osservato centinaia di migliaia di soli e scoperto migliaia di pianeti. 

I pianeti sono stati studiati grazie agli “eventi di transito” che avviene quando il pianeta passa tra il suo sole e il telescopio che lo studia. La luce del sole del pianeta durante un transito viene un po’ oscurata e appare più bassa. Misurando la quantità di luce offuscata e la durata tra un transito e l’altro, gli astronomi sono in grado di stimare la dimensione del pianeta e la distanza tra il pianeta e il suo sole.


Il telescopio Keplero ha scoperto pianeti di diversa grandezza, composizione e orbita. 

Però non è sufficiente sapere la dimensione e la  distanza di orbita dal sole di un esopianeta. 

Esistono anche molti pianeti piccoli che orbitano  lontano dal proprio sole e sono molto difficili da vedere.

Per risolvere questa difficoltà, i ricercatori hanno progettato nuovi modelli per dedurre il tasso di probabilità della presenza di pianeti. Questo modello simula un “universo” di stelle e pianeti e poi “osserva” questi universi simulati per determinare quanti pianeti avrebbe dovuto scoprire Keplero in ciascun “universo”.

Successivamente i pianeti trovati da Keplero vengono comparati con la simulazione del modello. 

In questo modo è possibile conoscere il percentuale di pianeti presenti attorno a una stella ed è più facile progettare missioni spaziali future per trovare pianeti simili alla Terra. 

Gli scienziati sono particolarmente interessati nella ricerca di biomarcatori, cioè di molecole indicatori di vita. Le “zone abitabili” vengono definite in base alla distanza orbitale dal sole dove l’acqua può essere presente nella forma liquida. La ricerca di vita su pianeti simili alla Terra nella “zona abitabile” dal proprio sole richiede nuove missioni spaziali. 

Utilizzando questo modello è possibile ottimizzare notevolmente le indagini su esopianeti e massimizzare la probabilità di successo delle missioni spaziali.