Scienza e conoscenza

Scienze & Tecnologia

Microrganismi potenzialmente pericolosi sulle microplastiche?

2019-06-11 10:35:05

Le microplastiche oltre ad inquinare i nostri mari e ad accumularsi nell’intestino degli animali marini possono diventare anche un ottimo substrato su cui crescono e si diffondono dei microrganismi potenzialmente pericolosi per i pesci e per l’uomo.

Dei ricercatori del “Leibniz Institute of Freshwater Ecology and Inland Fisheries” e “Leibniz Institute For Baltic Sea Research” hanno fatto un ricerca sui microrganismi che crescono sulle microplastiche nel mar Baltico. Hanno scoperto che uno specie di microrganismo chiamato Pfiesteria  piscicida preferisce colonizzare le particelle di plastica su cui la sua concentrazione è 50 volte più alta che nell’acqua circostante e 2 o 3 volte più alta che sulle altre particelle di origine naturale.

Pfiesteria piscicida

La Pfiesteria piscicida è un tipo di alga unicellulare, chiamato dinoflagellato; il suo nome letteralmente significa “assassina di pesci”. 

Questo microrganismo aderisce alle proprie vittime, principalmente pesci, e vi inietta una potente tossina che paralizza il sistema nervoso centrale ed innesca la disgregazione dei tessuti.

L’ingestione di pesci infestati da Phiesteria piscicida può provocare nausea, vomito, addominalgie, diarrea e sintomi neurologici.


Questo dinoflagellato se è presente in concentrazioni elevate fa assumere alle acque una colorazione rossa ed è responsabile del fenomeno delle maree rosse.

I pezzettini di plastica di circa un grammo di peso che galleggiano nel mare, possono ospitare più organismi viventi che migliaia di litri dell’acqua di mare circostante

Sinora, i ricercatori hanno condotto una ricerca iniziale per comprendere quali specie di microrganismi colonizzano le microplastiche in ecosistemi salmastri e quali specie dominano in queste popolazioni.

Un gruppo di limnologi ha studiato la colonizzazione spontanea di microplastiche di polietilene e polistirene da parte di microrganismi eucarioti. Hanno incubato per 15 giorni queste particelle artificiali in diverse stazioni nel Mar Baltico e successivamente per quantificare e riconoscere le specie trovate hanno utilizzato un sequenziatore di RNA ribosomiale. 

Hanno identificato circa 500 specie di microrganismi eucarioti sulle minuscole particelle di plastica.


Il dinoflagellato Pfiesteria piscicida era tra i 20 microrganismi principali riconosciuti.

Ha raggiunto una densità di 50 volte più alto che nell’acqua circostante e 2 o 3 volte più alto che sulle particelle legnose comparabili.

Una produzione di tossine di questa alga può rappresentare un serio pericolo per la salute degli animali e delle persone

Le microplastiche possono rappresentare un habitat importante e un mezzo di trasporto per microrganismi. A differenza delle sostanze naturali, come ad esempio il legno, le particelle di plastica si degradano molto lentamente e possono quindi ospitare e trasportare i microrganismi su grandi distanze. 

La microplastica galleggiante può quindi avere un ruolo importante per la dispersione di vari microrganismi anche patogeni. 


Fonte:

www.sciencedaily.com/release/2019/06/190605121655.htm