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Microrganismi con superpoteri

2019-05-30 17:27:07

Sono stati ritrovati dei “Nanohaloarchaea” in uno degli ambienti più inospitali della terra in Etiopia. Questo ritrovamento dimostra che la vita può svilupparsi anche in ambienti estremi e dà la speranza di trovare tracce di vita anche su altri pianeti del sistema solare come Marte.

Zona geotermica Dallol in Etiopia 

Una delle zone più inospitali della Terra si trova in Etiopia. 

È una regione geotermica chiamata Dallol, situata nella zona nord-est nella depressione di Dancalia e ha una profondità di 155 metri. Dallol è un cratere vulcanico che si era formato in seguito a una esplosione di una camera magmatica della Valle del Rift. 

La regione è una vasta landa salina e desertica dove le temperature possono raggiungere i sessanta gradi, ed è considerata una dei posti più inospitali della Terra.

Questa vasta zona desolata è conosciuta per le sue curiose formazioni geologiche: sorgenti calde acide, montagne di zolfo, coni di sale, piccoli geyser gassosi, vasche di acidi isolate da cornici di cristalli di sale e concrezioni, di evapiriti, di zolfo, di cloruri di magnesio o di soda solidificati. Il tutto su un fondo bianco, giallo, verde o rosso ocra, colori dati dalla forte presenza di zolfo, ossido di ferro, e di vari altri minerali.

Chi sono gli Nanohaloarchaea

Batteri Nano-Halo-Archaea:

  • Nano perché sono piccolissimi: la loro dimensione è compresa tra 50 e 500 nanometri. Hanno una forma sferica e sono molto più piccoli dei normali batteri.
  • Halo perché sono dei batteri che vivono in ambienti con un alto contenuto di sale. Hanno delle sostanze chiamate soluti compatibili all’interno della cellula per evitare la perdita di acqua e hanno anche una parete cellulare particolare per poter sopravvivere in ambienti ricchi di sale. 
  • Archea perché appartengono a un gruppo di microrganismi procarioti filogeneticamente correlati (il DNA è “disperso” nella cellula e non racchiuso in un nucleo cellulare).


Questi batteri sono stati ritrovati in un deposito minerale all’interno della stratificazione di sali sui camini geotermali. 

Questi batteri oltre a resistere ad elevate concentrazione di sale, riescono a sopravvivere anche a temperature elevatissime oltre a 100 gradi e ad acidità vicino a pH=0. Infatti il nome del posto “Dallol” nella lingua afar significa "disciolto", in riferimento alle molte sorgenti acide che spesso diventano trappole mortali per animali e uomini.


Quindi questi Nanohaloarchea sono dei batteri davvero super estremofili che riescono a vivere in un ambiente inospitale per qualsiasi altro essere vivente. 

Grazie a questo ritrovamento, gli scienziati possono ipotizzare la vita su altri pianeti che secondo le attuali conoscenze sarebbe impossibile.

Questo studio è stato coordinato dal professor Felipe Gómez del Centro di Astrobiologia in Spagna e l’articolo pubblicato sulla rivista Nature Scientific Reports.