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Il bioaccumulo delle sostanze chimiche tossiche nei tessuti dei delfini

2019-09-22 13:31:38

Nei tursiopi del Canale della Manica hanno trovato un cocktail di sostanze chimiche, alcuni dei quali sono vietati da decenni. Queste sostanze danneggiano seriamente la salute dei mammiferi marini. Tra queste troviamo il PCB - PoliCloroBifenili.

Cosa sono i PCB?

I PCB sono dei policlorobifenili e sono vietati dal 1980 ma purtroppo a causa della loro stabilità persistono per molto tempo nell’ambiente. 

Sono dei composti organici brevettati dal Monsanto. In acqua hanno una bassa solubilità ma nei grassi e negli oli si dissolvono bene.

I PCB avevano un ampio utilizzo nelle industrie: nei isolanti termici, nei lubrificanti e nei additti delle vernici e pesticidi.



Sostanze chimiche accumulate nei tessuti 

Gli scienziati belgi e francesi hanno rilevato un alto accumulo di fluidi industriali nel grasso e nella pelle dei delfini nel golfo Normanno- Bretone, al largo delle coste nord-ovest della Francia.

Questi valori sono stati trovati anche nei delfini del Mediterraneo, della Florida ed anche nei delfini che vivono al largo delle coste del Brasile.


Molti dei prodotti chimici, tra cui il PCB, sono vietati da tempo ma persistono nell’ambiente dove passano attraverso la catena alimentare.

Negli animali marini, le mamme possono trasmettere questi prodotti ai loro cuccioli durante la gravidanza e l’allattamento.

Il bioaccumulo delle sostanze chimiche nella catena alimentare:

I PCB alterano la riproduzione dei mammiferi marini e portano ad una diminuzione del numero dei neonati.

Queste sostanze organiche disturbano e distruggono i recettori ormonali ed alterano il sistema immunitario.


I predatori come i delfini e anche le balene sono particolarmente predisposte per accumulare facilmente alti livelli di tossine.

C’è bisogno di sforzi maggiori per eliminare le sostanze chimiche pericolose.

Serve uno smaltimento sicuro delle scorte ed delle apparecchiature, riducendo l’infiltrazione e la dispersione dalle discariche. E limitare lo scarico nei fiumi ed estuari.