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Come si formano i temporali estivi e la grandine?
I temporali si formano grazie ai moti ascensionali di una massa d’aria più calda rispetto a quella circostante. E la grandine? Perché a volte diventano di dimensioni cosi grandi? Nel mio articolo lo spiego!
La formazione dei cumulonembi e quindi dei temporali sono più probabili nelle ore pomeridiani durante l’estate e negli anni in cui le temperature medie sono più elevate e l’aria più umida.
Le nuvole cumuliformi hanno il loro caratteristico biancore sul cielo azzurro che gli fa da sfondo.
All’interno dei cumuli si formano delle bolle d’aria anche del diametro di alcune centinaia di metri che salgono a gran velocità (correnti ascendenti).
L’aria sopra una pianura asciutta è più calda che sopra un bosco o un lago. Un minimo di venticello è sufficiente per far salire questa bolla d’aria più calda attraverso gli strati di aria più fredda. Questo fenomeno si chiama convenzione.
Se la bolla d’aria sale oltre l’altezza in cui avviene la condensazione, si formerà un cumulo.
Spesso questi cumuli estivi si dissolvono ma possono anche crescere fino a formare enormi nuvole temporalesche.
Questo dipende dalla distribuzione della Temperatura e dell’Umidità nell’atmosfera in rapporto all’altezza.
Il vapore acqueo presente nell’aria si condensa e cede calore all’aria ascendente e limita il suo raffreddamento.
Se c’è tanto vapore acqueo e viene ceduta tanto calore si formeranno spesse masse di nuvole a forma di cavolfiore (cumulo congesto).
La parte superiore di queste nuvole ha uno sviluppo verticale, tocca i strati d’aria molto freddi in alto e prima o poi si formano dei cristalli di ghiaccio.
Sulla sommità del “cumulo congesto” si forma una sorta di ombrello che ricorda la forma di un fungo.
Ha contorni meno precisi di quelli della nuvola sottostante: è fibroso, cirriforme e simile al cotone ed è costituita da particelle di ghiaccio. La parte inferiore della nuvola invece è costituita da goccioline di acqua.
Questa nuvola si chiama CUMULONEMBO ed è apportatrice di temporali.
Nella parte centrale della nube ci sono violenti movimenti ascensionali mentre nelle zone circostanti movimenti discendenti. Questo fenomeno è molto pericoloso per gli aereoplani.
Quello che succede dopo dipende dalla presenza concomitante e dalla vicinanza di particelle di ghiaccio e gocce d’acqua.
I cristalli di ghiaccio cresceranno fino a diventare tanto grossi e pesanti da cadere.
A seconda della temperatura, dell’umidità e delle correnti ascensionali, le particelle potranno arrivare al suolo sotto forma di pioggia o grandine.
Se le correnti ascensionali sono molto forti, le particelle stesse vengono risospinti verso le zone della loro formazione. Raccolgono attorno a sé altra acqua in forma liquida o solida e possono formare dei veri e propri blocchi di grandine!
Una volta che questo fenomeno prende inizio, gli eventi si succedono a gran velocità e il temporale è avviato.
Gran parte dell’energia dei temporali è nei movimenti e negli spostamenti delle masse d’aria. Le scariche elettriche sono soltanto delle manifestazioni secondarie.
I fulmini sono uno specie di corto circuito che si verifica quando l’aria non è più in grado di isolare le forti cariche elettriche l’una dall’altra che si sono accumulate. Le scariche elettriche si hanno anche tra le parti della nuvola di diversa polarità.
Molto spesso un temporale si conclude con un “segno di pace”: l’arcobaleno.
L’arcobaleno dipende dai raggi del sole che riescono a entrare tra la pioggia. Le gocce come mille specchietti, rifrangeranno la luce del sole suddividendola nelle sue componenti cromatiche.
Gli arcobaleni più belli si formano quando il sole è più vicino all’orizzonte, verso la sera, e i raggi riescono colpire meglio le gocce d’acqua sotto la nuvola.