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Coleottero scarabeide del Giappone - Popillia japonica
Sulla fotografia vedete una delle trappole che servono per catturare questo insetto. La Popillia j. è un insetto molto nocivo sia nella forma larvale che adulta. È stata aggiunta tra “le specie da quarantena” dalle normative europee ed italiane ed abbiamo l’obbligo di contenerla.
Come si riconosce
Gli adulti hanno una lunghezza media di circa 10 mm e sono verde metallico con riflessi bronzei sul dorso.
Per distinguere e riconoscere bene la Popillia japonica bisogna osservare i lati e l’ultimo segmento dell’addome: sono presenti 12 ciuffi di peli bianchi (5 ai lati dell’addome e 2 più ampi sulla parte terminale).
La presenza di questi ciuffi bianchi permette di distinguere inconfondibilmente Popillia japonica dalla specie italiana Maggiolino degli orti (Phyllopertha horticola) e dalle altre specie di rutelidi italiani.
Gli adulti attaccano molte specie vegetali, sia coltivate che spontanee. Le larve, che si sviluppano nel terreno, sono invece particolarmente dannose per i manti erbosi e i pascoli.
In Italia è stato rinvenuto per la prima volta nell'estate 2014 nel Parco del Ticino su entrambe le sponde, lombarda e piemontese e la zona infestata si è progressivamente allargata.
Tra le piante più colpite ci sono: acero, glicine, rosa, rovo, tiglio, olmo, mais, melo, pesco, soia, vite.
Qui alcuni esempi di piante infestate:
Come contenerla
La lotta alla Popillia japonica si avvale di tre differenti strategie:
1 - Cattura manuale del coleottero, utile soprattutto a inizio infestazione ed è importante perché avendo questo scarabeide un comportamento gregario, la presenza dei primi adulti ne attira altri.
Se l’infestazione è più estesa si possono usare insetticidi come i piretroidi di sintesi chimica (es. deltametrina, lambdacialotrina, cipermetrina), mentre quelli usati anche in agricoltura biologica come piretrine naturali e Neem (azadiractina) sono in genere meno efficaci.
Dobbiamo ovviamente ricordarci che non bisogna abusare di questi prodotti a causa dell’impatto negativo ambientale e tossicologico.
2 - Cattura mediante trappole ai feromoni degli insetti adulti
Sono state posizionate delle trappole istituzionali in base ad un piano di contenimento coordinato dal Settore Fitosanitario regionale (piemonte e Lombardia) e sono distribuite sul territorio in modo specifico.
Le trappole non sono sistemate in orti e giardini perché catturano solo una parte degli insetti attirati, gli altri finiscono sulle piante vicine e continuano ad arrecare danni. Per questa ragione vengono posizionate in prossimità dei prati. Non sono date in gestione a privati.
3 - Lotta biologica introducendo i predatori naturali della Popillia japonica in ogni suo momento del ciclo vitale.
Contro le larve che vivono nel terreno è utile un tipo di nematode chiamato Heterorhabditis bacteriophora. È assolutamente innocuo per l'uomo e gli animali, possono essere distribuiti sulla superficie dei tappeti erbosi (previo sfalcio e irrigazione) da metà agosto a tutto settembre, nel periodo in cui le larve sono più sensibili e sono localizzate a pochi centimetri di profondità sotto il cotico erboso.
Un altro nemico è la Tiphia vernalis, una piccola vespa simile a una grande e nera formica alata. In primavera, la femmina di tiphia scava nel terreno, paralizza la larva del coleottero giapponese usando il suo aculeo e poi deposita un uovo all'interno del suo corpo.
Alcuni batteri come Bacillus popillae e
Bacillus thuringiensis, che si trovano naturalmente nel terreno, sono ottimi come insetticidi. Una volta ingeriti dalla larva della popillia, agiscono a livello dello stomaco producendo cristalli di una tossina altamente velenosa con la successiva morte delle larve.
Nel caso di avvistamento è bene:
• controllare la presenza dei ciuffi di peli bianchi al lati dell’addome
• fotografarli e poi eliminarli
• osservare su quale pianta era presente, se in gruppo
• fare una segnalazione agli indirizzi [email protected] [email protected]
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