Avvistamenti multipli di misteriosi calamari bigfin documentati nella Grande Baia Australiana

Ora un team di ricercatori del CSIRO Energy e del Museo Victoria sono riusciti a  documentare diversi avvistamenti di calamari bigfin nelle profondità della Grande Baia australiana e ne hanno pubblicato un articolo sulla rivista PLOS ONE  descrivendo queste creature uniche.

I ricercatori stavano conducevano delle indagini subacquee nella Baia quando si sono imbattuti nel primo esemplare di Magnapinna sp. Hanno quindi deciso di utilizzare altri strumenti per ottenere informazioni migliori di questo cefalopode: hanno usato sia veicoli subacquei telecomandati che telecamere trainate. In tutto, hanno effettuato oltre 40 ore di osservazioni subacquee a profondità che vanno da 950 a 2400 metri sotto la superficie, e sono riusciti a ottenere riprese di cinque dei rari calamari.

Finora si pensava che questi calamari fossero tipicamente solitari, invece sono riusciti ad osservarli in un gruppo anche se a centinaia di metri di distanza tra loro.

I ricercatori sono riusciti ad effettuare delle misurazioni laser di un esemplare: un calamaro bigfin aveva un corpo (mantello) di 15 centimetri di lunghezza e tentacoli di 1,8 metri. Tutte le misurazioni precedenti del calamaro bigfin erano soltanto delle misurazioni stimate rispetto ad altri pesci nelle vicinanze.

 I calamari bigfin vivono nelle profondità dell'oceano e sono degni di nota per diverse ragioni. Il primo è che sono raramente visti in natura, infatti finora erano stati documentati solo 12 avvistamenti. Hanno anche pinne uniche che sporgono dal lato della testa con un angolo che assomiglia alle orecchie di Dumbo, e servono allo stesso scopo, anche se in acqua invece che in aria. Hanno anche lunghi tentacoli che sono molte volte più lunghi dei loro corpi. E vivono a migliaia di metri di profondità nell'oceano.

Fonte: https://journals.plos.org/plosone/