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Motori

Lancia Thesis

2020-10-12 22:37:46

Una berlina grossa, pomposa e sgraziata, perfetta per l'accoppiata politici/imprenditori corrotti

Certe auto passano inosservate e altre lasciano il segno, ma per i motivi sbagliati: incredibilmente, la Thesis è riuscita a fare entrambe le cose, ovviamente con esiti allucinanti.


Prodotta dal 2002 al 2009, questa grossa berlina doveva segnare il ritorno della Lancia nell'Olimpo delle auto di rappresentanza, invece a malapena ha raggiunto i sette colli di Roma: pomposa, pesante e con una linea presa in prestito da un UFO anni '50, aveva pure il vizio di bere come un alcolista chiuso dentro un'enoteca. 

Tuttavia aveva anche le qualità tipiche dei prodotti made in Italy (quelli che contano): interni ampi, poltrone comode, elettronica d'avanguardia e un'insonorizzazione di prim'ordine, cioè quanto serve a concludere affari sporchi di alto livello in movimento.


Per questo mix di piccoli pregi ed enormi difetti, la Thesis si è fatta apprezzare quasi esclusivamente dai ladri in doppiopetto (cioè i politicanti), dai fanatici del marchio Lancia e da una manciata di imprenditori in cerca di veicoli bizzarri per le loro flotte aziendali. 

Se nonostante tutto vi interessa, sappiate che ne hanno prodotte solo 16.000 e buona parte di loro hanno già passato il punto di non ritorno, quindi datevi una mossa senza farvi tante illusioni.


Sul piano dei motori si segnala che, ad eccezione del 3.2 da 230 cavalli, la rivale nostrana delle onnipotenti tedesche (A6, Serie 5 e Classe E) offre dei miseri 5 cilindri talmente scarsi che in salita si rischia di fondere tutto, per la gioia dei meccanici: guidarne una oggi è un pessimo biglietto da visita, della serie "me la passavo bene ma ad un certo punto ho cannato tutto e mi sono ritirato dai giochi".

Disponibile anche in versione bicolore e blindata, per chi alterna quotidianamente scappatelle, bustarelle e minacce di morte derivanti da queste due cose.


Prezzo:

10.000 euro (indicativo)