Sara Romanato Ghostwriter

Le parole giuste per raccontarti

Sara Romanato Ghostwriter

Le parole giuste per raccontarti

Buoni lettori fanno buoni scrittori

2023-08-09 19:00:00

L’importanza della lettura (e non solo) per contrastare la minaccia della tecnologia e dell’AI

Cosa succede quando si perdono le parole?

Si perdono anche i pensieri. Sì, perché se non abbiamo parole per esprimere i pensieri questi diminuiscono sempre di più. Meno parole in bocca, meno pensieri in testa.

L’analfabetismo di ritorno

Provate a parlare di una cosa, a raccontare un'esperienza, un'immagine, senza avere parole a sufficienza per descriverla o anche solo per darle un nome. Quella, di colpo, non esiste più. L’analfabetismo di ritorno è quel fenomeno che colpisce le persone che, pur essendo andate a scuola, perdono le capacità acquisite.

Come si riconosce l’analfabetismo di ritorno? Semplice! Osservando e identificando difficoltà nella lettura, nella comprensione e nella scrittura (e non solo).

Le competenze che si acquisiscono nel periodo degli studi e attraverso la formazione vanno curate e innaffiate come fossero germogli pronti a sbocciare. Se questo non viene fatto con regolarità e consapevolezza, queste si affievoliscono fino a morire.

Durante uno dei laboratori di scrittura creativa che ho tenuto quest’anno mi sono chiesta e ho chiesto ai ragazzi come mai avessero difficoltà nello scrivere a mano, in corsivo e in modo leggibile.

Alcuni mi hanno risposto che anche a scuola scrivono in stampatello e che non vengono richiamati per questo. Altri mi hanno detto che, scrivendo sempre a PC o sul tablet, non sono più abituati a esercitare la scrittura a mano.

Così, ho fatto delle ricerche su internet e ho scoperto questo fenomeno dilagante che investe soprattutto i giovanissimi.

Analfabetismo e AI

Di Intelligenza Artificiale (AI) si parla ormai quotidianamente ma cosa significa?

L’intelligenza artificiale è quella disciplina che si occupa dei modi per ridurre i processi mentali più complessi attraverso l’uso di un computer. E cosa c’entra questo con l’analfabetismo di ritorno?

Se un computer esegue calcoli, memorizza, scrive al posto di una persona, questa non esercita più regolarmente quelle attività e, di conseguenza, le sue capacità si atrofizzano.

I computer e l’AI hanno semplificato la vita, non c’è dubbio. Ma a che prezzo?

Al prezzo di avere intere generazioni senza memoria e con scarse abilità di comprensione e di concentrazione. Giochi, social network, app di ogni tipo, flash news e notifiche continue impediscono di concentrarsi su un’attività lavorativa o di svago, indebolendo le capacità cognitive. Ogni nuovo Bip-bip che proviene dagli apparecchi elettronici genera curiosità e la curiosità distoglie l’attenzione, e quando l’attenzione cala diminuisce la capacità di portare a termine ciò che si sta facendo.

Questo nuovo fenomeno che trae origine dalla massiccia diffusione della tecnologia è un’arma nelle mani delle Big Tech e del potere. Perché?

Perché nell’immediatezza della risposta a bisogni emotivi sta la chiave del nuovo business e dell’orientamento delle decisioni. La gente che fatica a stare attenta, che non esercita il pensiero critico, che non usa più le sue abilità di base come il ragionamento, il calcolo, la memoria e la grafia, è sempre più facilmente manipolabile.

Cosa fare per combattere l’analfabetismo di ritorno

Non sono solo la lettura e l’astinenza, più o meno controllata, dai social network che favoriscono la controffensiva ma anche il cambiamento di stile di vita.

Una vita piatta, priva di esperienze e di contatto con altre persone, la mancanza di passatempi appassionanti, di viaggi e di scoperta, apre la porta alla riduzione delle capacità e abilità. Rende incapaci di comprendere le cose, di formare un pensiero critico e alla mercé di imbonitori e influencer.

Tornare a parlare di persona con la gente, a discutere dei grandi temi sociali, a muoversi e a entrare in contatto con altre culture, a usare internet con coscienza sono tutti modi per rimanere attenti e vigili.

Si parla anche di long-life learning, ovvero l’apprendimento lungo tutta la vita. Il continuare a imparare nuove cose e l’affacciarsi al nuovo con curiosità. Quella stessa curiosità che si ha quando lo smartphone fa Bip-bip.

Che sia un libro, un corso, una conversazione, un passatempo, l’importante è non smettere mai di annaffiare le proprie capacità.

Così non scompariranno le parole e nemmeno i pensieri!



by Sara Romanato
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