Sarah Geslot

Founder Senior

LE MALATTIE COME LINGUAGGIO DEL CORPO - parte 2 LO STOMACO E IL SUO LINGUAGGIO

2019-05-03 10:42:15

Magicamente lo stomaco trasforma e rielabora tutto ciò che introduciamo per poi eliminare tutti gli eccessi, come un alchimista estrapola la quintessenza. È il “luogo delle trasformazioni”.

Per struttura e funzione, a livello simbolico, lo stomaco è il luogo delle trasformazioni, un passaggio obbligato per evolvere da uno stato ad un altro.  

Gli alimenti veicolano nel nostro stomaco le emozioni e i sentimenti a cui sono associati. 

È quindi importante comprendere che, se si ammala lo stomaco, ciò non dipende certo solo dal tipo di cibo ingerito, magari perché ne siamo intolleranti, ma dal cibo simbolico, ovvero al nutrimento emotivo e affettivo. 


Ogni volta che si mangia ci si mette in rapporto 

con la funzione alimentare, processo attraverso 

cui parti del mondo esterno diventano “nostre”, 

per poterle trasformare e utilizzare

 allo scopo di costruire strutture e mantenere le funzioni vitali.

Se una persona non riesce ad esprimere o a contrastare volontariamente la propria aggressività, ed è costretta ad “inghiottire bocconi amari”, allora lo stomaco potrebbe farsi portavoce di questo vissuto attraverso disequilibri come gastrite, reflusso, acidità di stomaco.

Queste disfunzioni sono l’esito di un non esprimere la propria aggressività (inghiotte tutto) o mostrano un’aggressività esagerata: entrambi gli estremi sono disfunzionali perché indicano una mancata elaborazione di vissuti.


I problemi di stomaco riguardano quindi quasi sempre situazioni che non sono state digerite (indigestione) o situazioni che rifiutiamo (vomito), esperienze che troviamo ingiuste e che fanno male (dolori) o che ci mandano in collera (bruciori, gastrite).


Preoccupazioni, ingiustizie o colpa commessa “rimangono sullo stomaco”, scavano e diventano ulcera. 


Se le strategie utilizzate per uscire da

 questa realtà “indigesta” non trova soluzioni,

 l’apparato viscerale si assume l’onere di esprimere il rifiuto 

che non si riconosce a livello cosciente: 

ecco che un divampante fuoco può segnalare un disagio esistenziale.

 In questo modo lo stomaco mette in atto la sua protesta come può,

 riversando contro l’ambiente ostile la sua aggressività incontrollabile.

Stomaco come cavità, grotta: legato al femminile per le sue funzioni di raccolta e accoglimento, cavità che contiene, nasconde e protegge, simbolo della maturazione e dell'’intimità, luogo dove avviene il contatto con la profondità, dove, come nella vita intrauterina, non esistono giorno e notte. 

Grotta e caverna riportano anche a forme rituali quali iniziazione e rinascita.


Lo stomaco è quindi il calderone della trasformazione,

 della magia e dell'’ispirazione.


La convivenza delle valenze femminili (contenere, accogliere) e delle forze maschili (fuoco, aggressività dell'’acido cloridrico) nello stomaco permettono l’evoluzione biologica dell'uomo, dove tutto ciò che viene assunto si trasforma per diventare parte di noi, consentendo così la crescita.

Personalità di chi soffre di stomaco

 Individui con una marcata tendenza alla dipendenza che esprime un mancato riconoscimento ed elaborazione dei propri bisogno di attaccarsi morbosamente a qualcuno o a una situazione (bisogno che spesso sfocia in disturbi alimentari come le abbuffate compulsive e l’obesità).


Soggetti tendenti alla chiusura in sé stessi, che tendono a non mostrarsi autenticamente per quello che sono, che indossano maschere sociali e che quindi spesso sono costretti ad ingoiare i bocconi amari per il quieto vivere o per mancanza di coraggio a dire di no ed esprimersi autenticamente. 


Ancora, persone che viverono di corsa, stressandosi e dando luogo a una iperproduzione di succhi gastrici che aggredisce le pareti dello stomaco.


In tutti questi disagi l’emozione che la fa da padrona è l’aggressività: essa infatti scaturisce proprio dal fatto che ingoiando bocconi amari ci carichiamo di rabbia verso quelle situazioni che siamo costretti a buttare giù a forza, o che non sappiamo controllare o  dalle quali non siamo in grado di liberarci.


I sofferenti di stomaco sono malnutriti sul piano emozionale-affettivo e si negano però la possibilità di richiedere affetto e attenzioni e, non a caso, il loro stomaco erutta nel tentativo di segnalare agli altri questo disagio. Lo stomaco mette in atto la sua sonora protesta, e non a caso lo fa in maniera incontrollabile nei momenti meno adatti, di fronte a persone o in ambienti che richiedono discrezione.

Altre simbologie

BRUCIORE

L’aumento dell’acidità gastrica è un fuoco che brucia e divora dall’interno, collegata spesso a vissuti di aggressività non espressa, che può arrivare perfino a perforare, trapassando l’individuo pur di sfociare all’esterno (vedi ulcera).

La carenza di produzione di succhi gastrici invece (presente in alcune gastriti) simboleggia la non capacità di digerire: situazioni, persone, eventi…


NAUSEA E VOMITI

Fisiologicamente sono meccanismi tramite cui l’organismo si libera da sostanze dannose per lui. A livello simbolico rappresentano la volontà di eliminare  tutto ciò che è invasivo e pericoloso per l’integrità del corpo e della mente, siano cibi, persone o situazioni.


CRAMPI

Il vissuto che riguarda quella tipica morsa allo stomaco chiamata crampo, quella sensazione dolorosa di tipo costrittivo ci parla di una situazione ritenuta soffocante o di un rimorso, un rodimento interiore.


GONFIORE

Addome gonfio, dilatazione per la troppa aria ingerita e senso di oppressione al torace ci parlano di uno stomaco che si riempie di qualcosa che occupa spazio ma non nutre, sottolineando il bisogno insoddisfatto di nutrimento affettivo.

Siamo davanti a rapporti vuoti e freddi, che vengono colmati da una sostanza vuota come l’aria, ma l’aria in più ostacola l’accoglimento.

Il consiglio

Di certo non basta un antiacido o una pillola


Il “malato di stomaco” deve imparare a prendere coscienza dei propri sentimenti, ad elaborare consapevolmente i conflitti e a digerire consapevolmente le proprie emozioni e sensazioni.