Sarah Geslot

Founder Senior

14 piccole regole per vivere bene e con gioia

2019-04-29 19:33:35

I "vizi comportamentali" sono dei fattori di rischio che minano il nostro il nostro benessere fisico ed emotivo, atteggiamenti che ci trasciniamo o che ci hanno inculcato. In questo articolo vi propongo 14 cambiamenti mentali per vivere bene e con gioia, nati dai miei dialoghi e consulenze.

1- MANTENERE LA NOSTRA COSCIENZA LIBERA DA SCOPI PREDEFINITI

Sentirsi insicuri, titubanti, non sapere cosa vogliamo e chi vogliamo diventare, a volte, può essere positivo.

Per questo ogni tanto dovremo NON AVERE OBIETTIVI, in modo da   non condizionare lo sviluppo delle nostre capacità e dei pensieri.

Tentennare significa “prendere tempo”, per poter acquisire nuove conoscenze.

Mettiamo a tacere la nostra mente, liberiamola, solo così possiamo sviluppare le nostre inclinazioni e realizzarci senza limiti ed impedimenti.

2- ASCOLTARE L'INTUITO

Per fa emergere il lato intuitivo bisogna allontanare rigore e precisione, guardare le con “occhi sfuggenti”. Questo stato di “apparente distrazione” ci permette di sviluppare delle potenzialità nascoste, che neanche sapevamo di avere.


“L’intuizione, per poter funzionare, 

deve guardare le cose da lontano e in modo vago,

 deve socchiudere gli occhi e non analizzare i fatti troppo da vicino”

scriveva la psicoanalista Marie Louise Von Franz.


Per uscire dall’identificazione dell'’Io, risulta utile dedicarsi ad attività manuali che emarginano i pensieri razionali e la creatività avvicina alle soluzioni.


Ci insegna ancora la Von Franz:


“L’attività manuale è la porta che apre all’esperienza

 degli stati più profondi dell'’inconscio”

3- ESPRIMERE I SENTIMENTI

Quando dentro di noi si muove un PROCESSO INTERIORE  che ha maturato, inevitabilmente sentiamo il bisogno di esprimere a parole quello che il nostro cuore vive.

 È però fondamentale dirle quelle parole, esprimere ciò che sentiamo, evitando così  di trattenere un’energia  che, col tempo, ci comprimerà.


“La parola è un atto vitale, l’effetto che è diventato manifesto”

diceva Florenskij.


Quindi, esprimersi sempre, nel bene e nel male, anche se a volte ci vuole coraggio e rischiamo di incontrare dissensi  o ci porta a rompere degli equilibri.


4- NON ALIMENTARE I DISAGI / NON LAMENTARSI

Le parole si fanno “carne”…ovvero, ogni nostra affermazione arriva al cervello, lì si fissa per poi trasformarsi in idea, convinzione, pensiero o disturbo fisico.

La lamentela crea il malessere o diventa cibo per uno pre-esistente accentuandone i sintomi.


Fermiamoci un attimo! È importante in certi momenti stare in silenzio, non parlare o lamentarci del nostro disagio per non farlo “ingrassare” con l’importanza che gli diamo.


  1. Porta l’attenzione su quello che percepiamo dentro di noi
  2. Individua la zona del corpo in cui è presente il   “dolore”
  3. Porta la mano sinistra dove “senti” la sofferenza
  4. Percepisci il malessere…senza giudicarlo
  5. Non opporti al dolore

5- ELIMINARE IL SUPERFLUO

L’anima odia “le cose in più”

La nostra vita, il nostro mondo, la nostra epoca ci spingono ad accumulare conoscenze e relazioni, ma spesso sprechiamo solo energia in operazioni inutili che non si sposano con il nostro Vero Io.


Per realizzare la nostra Unicità è necessario ELIMINARE IL SUPERFLUO dalla nostra vita, togliere il materiale in eccedenza per liberare la forma perfetta, come fanno gli scultori con il marmo per la loro opera d’arte.

Scriveva Martin Buber (filosofo, teologo e pedagogista):


“L’Uomo è come un albero, liberalo dal superfluo e tienilo pulito, 

ed esso, a tempo debito, crescerà”


Smettiamo di aumentare quantitativamente la nostra cultura e cerchiamo invece la qualità.


Così possiamo essere presenti  alle azioni che compiamo e, soprattutto,  riusciremo a manifestare il nostro talento.


Sviluppiamo la nostra PRESENZA INTERIORE.

6- ESSERE SPONTANEI

Anima e sentimenti non accettano atteggiamenti pre-costruiti. Sforziamoci di percepire le sensazioni come ci si presentano.

Ci accorgeremo così di che siamo fatti di alternanze, che non siamo un comportamento unidirezionale.

Attuando  forzature faremo emergere il sentimento opposto con forza inaspettata: è il fenomeno dell'’enantiodromia, secondo cui una cosa si trasforma nel suo contrario.

Sconfiggere il nostro lato “buio” e allontanare i “cattivi sentimenti” priva la nostra personalità della sua matrice creativa.

  1. NO AL GIUDIZIO per la nostra mutabilità
  2. SI ALL’ACCETTAZIONE che in noi abitano diversi modi di essere
  3. SIALL’ACCETTAZIONE ch uno stato d’animo prevalente faccia il suo corso

7- LASCIAR ANDARE IL PASSATO

VIETATO VOLER RITROVARE  SE STESSI!


Significherebbe rinforzare il personaggio che siamo sempre stati, senza lasciar spazio a cambiamenti sottili ma significativi.

Quando ci “perdiamo”, la tristezza fa capolino per spazzare tutte le nostre certezze, creando uno spazio vuoto per farci rinascere. Non ci resta dunque che accoglierla!

Se per troppo tempo assumiamo i medesimi atteggiamenti nei confronti della vita, il nostro Vero Io si ribella, portandoci all’insoddisfazione.


Noi non siamo più quelli che eravamo e tutto ciò che è stato diventa esperienza, un tesoro da custodire, ma dobbiamo viver il presente.


8- CEDERE AI BISOGNI DELL'ANIMA

Siamo coscienti che non arriviamo mai al capolinea, la nostra parte più profonda è sempre in movimento e odia le “soste” che le imponiamo.


Non dimentichiamo che il viaggio è lungo

 e le fermate dell'’anima sono infinite


Panico e ansia, tipici di quando ci fermiamo perché non sappiamo dove andare, ci servono per farci vedere le destinazioni future, per farci scoprire nuovi itinerari e, a volte, un cambio rotta improvviso non fa male.


9- NON DARE LA COLPA AGLI ALTRI

SIAMO GLI UNICI RESPONSABILI 

DELLE NOSTRE AZIONI E DELLA NOSTRA VITA


Dare la colpa ad altri per situazioni, cambiamenti, rotture è solo un alibi, uno scappare dal nostro ruolo di protagonista che abbiamo nella nostra vita.

Ogni decisione, ogni pensiero, ogni scelta dipende solo da noi e solo noi possiamo dirigere. 

Quello che ci accade, anche se talvolta ci fa soffrire o non è quello che ci si aspettava, è l’effetto delle nostre parole e delle nostre azioni.


Iniziamo a convincerci che

 tutto cambia se cambio io, io posso trasformare tutto


Abbiamo tutti gli strumenti e tutte le potenzialità per condurre una vita di valore, solo che non lo sappiamo…alleniamoci!


Diventiamo responsabili, mettiamoci sempre in discussione e crediamo in noi stessi, per davvero, crediamo nel nostro potere illimitato e avremo una vita di vittorie.

10- NON FARE SFORZI

Uno sforzo esagerato non ci porterà alla realizzazione di un progetto, di qualunque natura esso sia. Giuliano Kremmerz (esoterista, alchimista e scrittore) scrive a tal proposito:


“La volontà non è uno sforzo permanente,

 non è l’incaponirsi a proiettare fuori di sé un’idea

 che deve diventare realtà malgrado ogni ostacolo. 

Non è la cocciutaggine, non è niente di quanto a prima vista si può credere”


La volontà si manifesta spontaneamente, ostinarsi per raggiungere a tutti i costi un obiettivo, a volte, non serve a nulla.


Usiamo un diverso atteggiamento mentale: sleghiamoci da progetti, pregiudizi ed influenze e il nostro potere volitivo si esprimerà liberamente, permettendoci di realizzare senza fatica, in ogni ambito della nostra vita.

Ci dice ancora Kremmerz:


“Nella sola coscienza integrata, fuori da ogni influenza dell'’ambiente, 

della superstizione e della passione, 

il successo si manifesta spontaneamente…

tale successo non è il risultato di uno sforzo, 

ma di uno stato di essere indipendente e interiore che non conosce ostacoli”

11- NON DARE OPINIONI  DEFINIZIONI ALL'INTERIORITA'

Le opinioni, belle o brutte, che abbiamo su noi stessi feriscono l’anima.

Ogni volta che esprimiamo un giudizio su un nostro comportamento o sulle situazioni che ci accadono, facciamo del male alla nostra parte più libera.


L’essenza non vuole essere giudicata o indirizzata, non ha le nostre stesse leggi e fa spontaneamente ciò di cui abbiamo in quel momento, e non c’è alcuna necessità di giustificarsi.

12- NON FARCI INFLUENZARE

Un’eccessiva importanza alle opinioni di chi ci circonda le fa diventare il metro con cui giudichiamo la nostra vita e, peggio ancora, in base a cui facciamo le nostre scelte. A lungo andare, ci allontaniamo da noi stessi scambiando i nostri bisogni con i desideri di chi abbiamo accanto.

Spostiamo la nostra attenzione dall’esterno verso le sensazioni interne che percepiamo.


Di nuovo ci illumina Kremmerz


“Basta diffidare e chiudersi mentalmente…

è il mezzo semplice e sicuro per evitare a tutti 

di diventare soggetti della volontà altrui. 

L’uomo che sa chiudersi in se stesso, 

si rende refrattario all’azione volitiva di un’altra persona”

13- VIVERE IL PRESENTE

Viviamo ogni istante senza lasciarci distrarre da ciò 

che è stato o da ciò che immaginiamo sarà


Passato e futuro sono esperienze che  non ci appartengono, solo il presente è veramente nostro.

Goethe ci lascia un prezioso insegnamento


“Non mi appartengono gli anni che il tempo mi ha rapito,

 non mi appartengono gli anni che forse verranno ma l’istante presente, sì, 

mi appartiene e gli presto attenzione”


Facciamo un esercizio…ogni volta che stiamo svolgendo un’attività, concentriamoci e dirigiamo la nostra attenzione verso le sensazioni e i movimenti che stiamo facendo, percependo il calore o il freddo sulle labbra mentre mangiamo, o la leggerezza o pesantezza dei nostri passi quando passeggiamo, o ancora cosa ci dà scrivere o disegnare…questa presenza, via via sempre più intensa, ci permetterà di vivere appieno il nostro “adesso”.


“Il saggio gode del presente senza dipendere dal futuro; 

non ha nulla di certo, lui che è proteso verso l’incerto. 

Libero dalle grandi preoccupazioni che martirizzano l’anima,

 non spera né desidera nulla”


Con queste parole Seneca ci lascia due insegnamenti fondamentali:

  • Evitare che il nostro benessere sia legato a progetti
  • Accettare l’incertezza ed il mistero che il futuro porta con sé

14- NON AVER PAURA DEI FALLIMENTI

Commettiamo errori, ci lasciamo sfuggire occasioni, falliamo…


In una società che ci richiede sempre più alti livelli, dove raggiungere obiettivi è sempre più importante, la paura di fallire ci spaventa.


In realtà non esistono treni persi o insuccessi che rovinano per sempre la vita.


Se un progetto non va a buon fine, continuiamo senza giudicarci….solo così il fallimento non sarà un peso che schiaccia la nostra autostima, anzi, potrebbe diventare un’occasione per aggiustare il tiro, per scoprire un nuovo modo per farcela o per individuare nuove strategie dentro di noi.

Un’esperienza dapprima traumatica per il nostro Io può portare con sé un ulteriore sviluppo della nostra personalità.