Salvatore Longo

Esperto in Comunicazione

Salvatore Longo

Esperto in Comunicazione

L'ascolto, il primo pilastro di una Comunicazione efficace

2020-04-06 18:48:09

Se vuoi migliorare le tue abilità comunicative devi amplificare le tue capacità di ascoltare gli altri. Uno dei pilastri portanti della Comunicazione efficace è infatti l'ascolto. Questa importante qualità ci permette di ridurre le distanze tra noi e gli altri. Questo brano è tratto da un mio ebook.

L'ascolto, primo pilastro della Comunicazione efficace


La capacità di ascoltare riduce le distanze tra noi e gli altri. Chi non ascolta è un pessimo comunicatore.


Cominciamo con l’affermare che colui che non ascolta è un comunicatore pessimo.

La pratica dell’ascolto è il presupposto per comunicare in modo efficace. Occorre esercitarla con costanza e senza illudersi che sia così semplice. La pratica dell’ascolto richiede grande sforzo, concentrazione e applicazione ma nello stesso tempo ci darà enormi soddisfazioni. Ci consentirà di evitare di incappare in errori, equivoci, malintesi e di superare le difficoltà nelle relazioni con gli altri. Per ascoltare bisogna allenare e migliorare:

  • la pazienza;
  • la concentrazione;
  • la disponibilità.

La pazienza, come dice il detto, è la virtù dei forti. Occorre averne ed averne tanta. Spesso cadiamo nell’errore di interrompere il nostro interlocutore perché non abbiamo nessuna intenzione di perdere del tempo per ascoltarlo. Quante volte vi è capitato di guardare l’orologio mentre chi vi sta di fronte prova a dirvi qualcosa? Questi atteggiamenti non fanno altro che umiliare il nostro interlocutore rendendo difficile il rapporto di comunicazione.

Anche la concentrazione è fondamentale nei processi comunicativi. Pensate a cosa succederebbe se mentre stiamo ascoltando una persona immaginiamo di essere da tutta altra parte, ci guardiamo in giro, giocherelliamo con gli oggetti che abbiamo in mano o sulla scrivania. 

Il messaggio non ci arriverebbe o ci arriverebbe distorto o incompleto.

Un altro fattore importante da tenere in considerazione è il nostro approccio verso l’altro. Dobbiamo essere aperti, disponibili al dialogo, al confronto. 

Spesso quando il nostro interlocutore esprime un’idea o un pensiero che cozzano col nostro modo di vedere le cose tendiamo a chiuderci, operiamo una sorta di censura su quanto ci viene detto perché magari tutto ciò può mettere in crisi le nostre convinzioni. Niente di più sbagliato, così tendiamo ad aggravare i problemi non a risolverli.

L’ascolto, quindi, contribuisce a ridurre le distanze tra noi e gli altri

Per comunicare meglio, non mi stancherò mai di ripeterlo, è sicuramente più opportuno palare di meno ed ascoltare di più. 

Non a caso, come dicevano gli antichi per sottolineare l’importanza dell’ascolto, Dio ci ha donato due orecchie e una sola bocca.

                          

Ascoltare significa prestare grande attenzione all’altro, a chi ci sta di fronte. Ascoltare sia ciò che dice sia come lo dice. E qui entrano in campo i tre aspetti della comunicazione.

La comunicazione verbale (le parole), la comunicazione para verbale (intensità della voce, tono, pause) e la comunicazione non verbale (sguardo, sorriso, gestualità, postura). 

Sapete che nei processi comunicativi l’aspetto verbale conta solo il 7%, contro il 38% dell’aspetto para verbale e addirittura il 55% della comunicazione non verbale? 

Sorprendente! Ma dobbiamo tenerne conto se non vogliamo fallire lungo il percorso che conduce al raggiungimento dei nostri obiettivi di comunicazione.

Tratto dall’ebook “La Forza della Comunicazione – Strategie Vincenti”


by Salvatore Longo