Salvatore Fiore

God of War 4 RECENSIONE

2018-11-17 12:38:32

GOD OF WAR

God of War è il quarto capitolo della saga dei ragazzi di Santa Monica in esclusiva per PS4. Quello che ci troviamo davanti, all'avvio della campagna, è un Kratos invecchiato e appesantito dall'età, con una lunga e folta barba. L'Olimpo e le divinità greche sono un lontano ricordo perché, in una sorta di esilio auto-imposto, ha deciso di recarsi in Norvegia mantenendo il massimo riserbo sul suo passato e la sua travagliata storia di vita, confidandosi esclusivamente con la compagna. Proprio la morte di quest'ultima darà il via al lungo viaggio di Kratos in compagnia del figlio Atreus, sulla falsariga di un qualsivoglia road movie, attraverso una parte dei nove regni della mitologia nordica. Come è facile immaginare, la situazione si complicherà quasi immediatamente obbligando il Fantasma di Sparta a dover competere con un antagonista di origini divine e della piccola combriccola al seguito. Oltre ad una rappresentanza di creature minori, anche queste pescate con competenza dalla vasta letteratura norrena. Una trama con dialoghi profondi, protagonisti ed altri personaggi ben delineati, archi narrativi facili da seguire ma comunque in grado di suscitare emozioni e soprattutto in grado di amalgamarsi alla perfezione con il gameplay attraverso cutscene che entrano ed escono dalle fasi di gioco senza soluzione di continuità. E bisogna dirlo: il risultato funziona perché anche se all'inizio trovare un Kratos così profondo, combattuto interiormente, in grado di esprimersi con le parole oltre che con i cazzotti, spesso nascondendosi dietro un alone di mistero impenetrabile ci ha spiazzati, è indubbio che per l'intera avventura sia proprio la sua presenza scenica e in particolare tutta l'evoluzione del rapporto con Atreus, a tenere sempre acceso l'interesse del giocatore. Il legame tra i due è credibile e coerente e lo vedremo attraversare moltissime fasi tutte, per quanto scontate, assolutamente convincenti.questo God of War offre un'ambientazione molto grande e liberamente esplorabile in lungo e in largo con il classico stratagemma alla Zelda che presuppone che determinate sezioni e tesori siano accessibili solo dopo aver sbloccato alcuni potenziamenti attraverso il prosieguo della trama. C'è molto backtracking esplorativo, c'è un fast travel (che inizialmente è molto limitato), c'è un mezzo di locomozione che può essere utilizzato a propria discrezione (la famigerata barca) e soprattutto ci sono altre mappe aggiuntive, alcune sbloccabili in modo facoltativo tramite i collezionabili, che ampliano l'ambientazione del gioco in modo consistente.Questo open world all'acqua di rose si appoggia a un nuovo sistema di missioni: accanto alla campagna principale, è possibile svolgere dei favori che sono a tutti gli effetti delle quest secondarie e una lunghissima serie di collezionabili che, accanto alle più standard prove incrementali legate ai nemici uccisi e alle modalità di esecuzione, comprendono mappe del tesoro e svariati elementi legati all'esplorazione e all'incontro con speciali boss da affrontare. Tutto rigorosamente facoltativo ma essenziale per questioni di grinding specie nel momento in cui si decide di aumentare il livello di difficoltà.Dove il gioco non ha invece alcun tipo di incertezza è nel comparto tecnico. God of War è, semplicemente, il nuovo punto di riferimento di quello che può essere fatto e mostrato su console. Il gioco non presenta una singola schermata di caricamento e persino il fast travel è studiato in modo tale da mantenere integro l'espediente dell'unico piano sequenza che contraddistingue il taglio registico di questa produzione. Giocato su PlayStation 4 Pro con un televisore in grado di supportare l'HDR è un'esperienza visiva che ci auguriamo tutti possano fare almeno una volta nella propria vita. Ovviamente dobbiamo tenere conto di alcuni compromessi. In modalità risoluzione, dove il 4k è raggiunto non in modo nativo ma attraverso l'upscaling con il checkerboard rendering, il titolo non riesce mai a raggiungere i 30 frame al secondo stabili. Siamo più vicini ai 25 con alcuni rallentamenti visibili ma mai in grado di pregiudicare il gameplay. I personaggi sono modellati con un dettaglio enorme e le animazioni, specie quelle corporali più che quelle facciali, sono particolarmente credibili. Il mondo di gioco è stupefacente grazie a un'attenzione al dettaglio davvero maniacale e un orizzonte visivo sterminato anche se ottimizzato attraverso una furba gestione degli spazi aperti, che risultano sempre privi di elementi in movimento sulla distanza o comunque alleggeriti dalla presenza di componenti scenici che coprono le zone effettivamente raggiungibili. Tutti gli effetti in post-processing aggiungono poi uno strato di piacevolezza alle scene con scintille, pulviscolo, fogliame, che si muovono nell'aria in modo sempre credibile anche grazie a una gestione delle luci di qualità indiscutibile. Secondo me anche se con qualche pecca è un "must have" per gli appassionati del genere.