Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Venerdì 17 tra virus e anno bisestile

2020-04-17 08:27:10

Oggi è venerdì 17 e sono tante le persone che credono sia un giorno non proprio positivo, ancor peggio se in un anno bisestile e con una pandemia in corso. Questo di oggi è considerato come il giorno più sfortunato dell’anno e sul web sono molte le ironie che si fanno, essendo un anno bisestile –...

 Anno bisesto – Anno funesto – durante una pandemia. Questa fobia riguarda la paura, che accomuna la maggior parte delle persone, del numero 17. L’associazione tra il numero 1 e il numero 7 – come spiega nel dettaglio anche Sussidiario – porta ad una condizione di timore tra leggende e tradizioni che si tramandano da generazioni.

Il 2020 è considerato un anno negativo e sfortunato, non solo per il fatto che sia bisestile ma anche per la grande quatità di giornate negative che sono segnate sul calendario. A tutto questo si aggiunge la pandemia da coronavirus, che ha portato il mondo a fermarsi e cambiare le proprie abitudini personali.

Nel 2020 ci sono 3 venerdì 17 accompagnati da due venerdì 13. Una cosa del genere non accadeva dal 1992, anno di Mani Pulite e la fine della Prima Repubblica.

Se si scava a fondo nel passato, il numero 17 viene anche associato al diluvio universale – in termini biblici – originato il 17mo giorno del secondo mese dell’anno. Non è da meno il Medio Evo, dove sulle tombe veniva scritto il numero romano VIXI (Vissi oppure 17).

Che ci si creda o meno, questo 2020 sta mettendo a dura prova tutti quanti che ci siano o meno più venerdì 17!

Le ragioni del perchè si dice “Anno bisesto anno funesto” sono da ricercarsi in tempi molto lontani. Questa credenza si attribuisce già agli antichi romani. Furono i primi a pensare che l’anno bisestile fosse un anno funesto. In altri territori che non risentirono dell’influenza romana, come i paesi anglosassoni, si pensa, invece, che l’anno bisestile sia un anno fortunato e propizio. In particolare il 29 febbraio è considerato un ottimo giorno per cimentarsi in nuove imprese che avranno sicuramente successo.

Probabilmente, la fama negativa attribuita dai romani agli anni bisestili, deriva dal fatto che febbraio era il mese preposto ai riti dedicati ai defunti. Il 21 febbraio si celebravano, infatti, i Feralia con cerimonie pubbliche, offerte e sacrifici.

Febbraio era dunque considerato un mese tetro e funesto. Un’altra ipotesi è che per gli antichi, tutto ciò che era anomalo e non razionale, fosse da considerarsi di cattivo auspicio quindi anche un anno con un giorno in più.

Altra credenza viene attribuita a Michele Savonarola. Il medico e scienziato del XVesimo secolo, sosteneva che gli anni bisestili fossero portatori di epidemie e tragedie, nonché carestie e guerre. Difficile, oggi, imputare ad un giorno dell’anno tutte le disavventure del Medioevo eppure per la popolazione dell’epoca fu molto facile credere alla sentenza del medico.