Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

Tumore e infarti, il clamoroso rapporto con le ore di sonno: chi rischia la vita

2019-09-08 22:04:04

Nella rivista Neuron è stato pubblicato il risultato di una ricerca sensazionale, condotta dai ricercatori dell'Università della California di San Francisco. L'equipe medica ha scoperto l'esistenza di un gene che permette di dormire meno della media, evitando i danni collaterali del poco sonno.

E’ strano il fatto che sappiamo così poco del sonno, dato che una persona trascorre in media un terzo della propria vita a letto", afferma Louis Ptáček, neurologo e autore senior dell’articolo. "Questa ricerca rappresenta una nuova entusiasmante frontiera che ci permetterà di studiare la complessità dei circuiti nel cervello e i diversi tipi di neuroni che contribuiscono al sonno e alla veglia". I ricercatori hanno studiato la genetica del ritmo circadiano, di famiglie i cui membri sono tutti ‘scarsi dormitori’, e hanno individuato nel loro DNA il gene che permette loro di vivere tranquillamente, con solo 6 ore di sonno.

Per individuare il gene Adrb1, questo il nome, sono stati condotti degli studi di collegamento genetico e sequenziamento dell’intero esoma. Questo ha permesso di rivelare una variante nuova e molto rara. I ricercatori hanno quindi condotto una serie di esperimenti sui topi portatori di una versione mutata di questo gene. I topi con questo gene dormivano in media 55 minuti meno di quelli normali, mentre nell'essere umano, i portatori del gene dormono in media 2 ore in menoYing-Hui Fu, genetista dell’Ucsf, ha spiegato che la scoperta potrebbe avere applicazione nello sviluppo di nuovi farmaci in grado di regolare il sonno e la veglia. "Il sonno è una delle cose più importanti che facciamo“, afferma. “Non dormire a sufficienza è legato a un aumento dell’incidenza di molte condizioni, tra cui il cancro, i disturbi autoimmuni, le malattie cardiovascolari e l’Alzheimer".

Dormire il giusto numero di ore è una delle chiavi per mantenere il cuore in salute. Secondo uno studio della University of Colorado at Boulder, pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of the American College of Cardiology”, un riposo inferiore alle 5 ore può esporre a un più elevato rischio di infarto. Stesso discorso per uno di durata pari a 10, smentendo così gli eventuali benefici legati al fare “scorta di sonno”.

Stando ai dati presentati dai ricercatori statunitensi dormire meno di 5 ore al giorno incrementerebbe il proprio rischio di infarto del 52%. Superare le 10 ore di sonnosembra comporti un pericolo persino maggiore, con una probabilità di attacco cardiaco raddoppiata. Riposare tra le 6 e le 9 ore a notte offrirebbe benefici per il cuore anche per coloro che presentano predisposizioni genetiche alla patologia.

Lo studio è stato svolto analizzando, in collaborazione con i colleghi della Manchester University e del Massachussets General Hospital i profili di 461mila partecipanti (età compresa tra 40 e 69 anni) che non avevano mai sperimentato un attacco cardiaco. Gli individui sono stati seguiti nel corso di sette anni. In generale dormire meno di 6 ore ha comportato un rischio superiore del 20% rispetto a chi dormiva tra 6 e 9 ore, mentre superare questa seconda soglia avrebbe innalzato la percentuale fino al 34%.

Si segnalano al contrario benefici, associati al dormire tra le 6 e le 9 ore, per coloro che presentano predisposizioni genetiche (rischio -18%). Anche tenendo conto di 30 fattori di rischio (tra cui status socio-economico, salute mentale e attività fisica) gli effetti della durata del sonno risulterebbero evidenti. Come ha dichiarato l’autrice senior dello studio dott.ssa Celine Vetter, assistente professore di Fisiologia Integrativa presso la University of Colorado Boulder: