Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Solstizio d’estate 2019: quand’è, significato esoterico, Stonehenge

2019-06-16 20:08:57

Dopo una primavera più fredda e piovosa del solito, la bella stagione sta per cominciare anche per questo 2019: attorno alla metà del mese di giugno, infatti, si celebrerà ufficialmente il solstizio d’estate, pronto a segnare l’entrata nel periodo più caldo dell’anno. Con temperature molto più

elevate, giornate più lunghe e qualche settimana da dedicare alle vacanze, questa stagione è una delle più amate di sempre. Ma in quale data si verificherà l’evento astronomico, quali sono le tradizioni e il significato esoterico dell’evento e, soprattutto, poiché in questo processo il sito di Stonehenge assume un importantissimo valore simbolico?

Prima di cominciare, è bene specificare come in questo frangente si faccia riferimento al solstizio d’estate nell’emisfero boreale. In quello australe, infatti, nella stessa data verrà celebrato quello invernale. 

Il solstizio d’estate è quel fenomeno astronomico che determina ufficialmente l’avvio della stagione più calda dell’anno. È infatti il momento in cui il Sole, nel suo moto solamente apparente lungo l’eclittica, raggiunge il punto di massima declinazione: questa posizione determina la giornata più lunga di tutto l’anno o, se ci si trova nell’emisfero australe, quella più corta. Il tramonto avverrà quindi a un tardo orario, anche dopo le 22 a seconda del proprio luogo di residenza sullo Stivale.

Il solstizio d’estate cade sempre nel mese di giugno, sebbene la data sia variabile di anno in anno. Può infatti indifferentemente verificarsi il 20 o il 21 del mese, a seconda del movimento della Terra attorno al Sole. Poiché la rivoluzione del Pianeta attorno alla stella più importante della nostra galassia non è precisamente di 365 giorni, ogni anno si accumulano circa sei ore di ritardo. Questo determina non solo la necessità di adottare un calendario bisestile ogni quattro anni, ma determina proprio l’alternanza tra solstizi il 20 e il 21 giugno.

Per il 2019, l’evento astronomico è atteso per il 21 del mese, alle 15.54 del fuso UTC, ovvero circa due ore in meno rispetto al fuso italiano. 

Il solstizio d’estate, così come tutti i fenomeni che coinvolgono stelle o pianeti, ha sempre affascinato l’uomo sin dalle origini delle prime civiltà. Proprio poiché un passaggio così sentito, all’evento sono da sempre associati profondi significati simbolici ed esoterici: in quasi tutte le culture del passato, infatti, il solstizio estivo è stato collegato alla vittoria della luce sulle tenebre, all’agognato momento di godere dei frutti delle proprie fatiche dopo i difficili mesi invernali e l’impegno nelle coltivazioni primaverili.

Le prime testimonianze delle celebrazioni per il solstizio d’estate sono radicate addirittura nelle popolazioni del Sudamerica: gli Inca festeggiavano in questa data la divinità Inti, sovrana del Pianeta, erigendo delle altissime torri che potessero simbolicamente avvicinarsi alla sua grandezza. Maya e Atzechi organizzavano grandi feste, ricche di frutti e di prodotti della terra, per sottolineare l’avvio di un momento di grande prosperità alimentare. Spostandosi invece nel continente africano, il fenomeno astronomico è stato per millenni associato al dio Sole, soprattutto al culto di Horus nella cultura egiziana. In tempi più recenti, invece, è stata istituita la “Notte di mezza estate” in molti Paesi del Centro e del Nord Europa – dalla Svezia alla Romania – mentre in Asia si celebra la fertilità della terra, di cui il Sole ne rappresenta il seme. 

È però Stonehenge, un sito archeologico nella contea inglese del Wiltshire, a essere diventato simbolo assoluto del solstizio d’estate nell’immaginario comune. La località vede infatti il più famoso “cromlech” del mondo: si tratta di un circolo di pietre monolitiche, disposte con precisione geometrica lungo il diametro di un immaginario cerchio. Gli studi condotti nell’area dimostrano come la costruzione sia probabilmente di natura preistorica – un fatto che la rende ancora più affascinante, considerato come ospiti pietre anche di 7 metri d’altezza, quindi davvero difficili da sollevare in assenza di strumenti moderni – e forse utilizzata come primo e rudimentale osservatorio astronomico. Durante il solstizio estivo, non a caso, i raggi del sole attraversano con precisione l’asse dell’intero circolo di pietre, illuminando il rudimentale altare centrale. Stando alle ipotesi degli storici, non si esclude che gli uomini del tempo sfruttassero la costruzione per omaggiare le divinità, con celebrazioni e sacrifici.

Tutt’oggi il sito di Stonehenge vede una grande partecipazione durante le celebrazioni del solstizio, con migliaia di persone che si recano sul posto per salutare il Sole al tramonto e, ancora, attendere pazientemente il momento preciso del fenomeno astronomico. Molti dei partecipanti indossano anche abiti e costumi relativi ai Druidi, a cui alcuni associano la paternità della costruzione.