Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Gianni Rodari, il centenario dalla nascita

2020-04-01 08:26:52

Ricorre oggi il centenario dalla nascita di Gianni Rodari avvenuta ad Omegna. Dopo aver conseguito il diploma magistrale, per alcuni anni ha fatto l’insegnante. Al termine della Seconda guerra mondiale ha intrapreso la carriera giornalistica, che lo ha portato a collaborare con numerosi periodici...

tra cui «L’Unità», il «Pioniere», «Paese Sera». A partire dagli anni Cinquanta ha iniziato a pubblicare anche le sue opere per l’infanzia, che hanno ottenuto fin da subito un enorme successo di pubblico e di critica. I suoi libri hanno avuto innumerevoli traduzioni e hanno meritato diversi riconoscimenti, fra cui, nel 1970, il prestigioso premio «Hans Christian Andersen», considerato il «Nobel» della letteratura per l’infanzia.

Negli anni Sessanta e Settanta ha partecipato a conferenze e incontri nelle scuole con insegnanti, bibliotecari, genitori, alunni. E proprio dagli appunti raccolti in una serie di questi incontri ha visto la luce, nel 1973, Grammatica della fantasia, che è diventata fin da subito un punto di riferimento per quanti si occupano di educazione alla lettura e di letteratura per l’infanzia. Gianni Rodari è morto a Roma nel 1980. Tra le sue opere più significative: Le avventure di Cipollino, Gelsomino nel paese dei bugiardi, Filastrocche in cielo e in terra, Favole al telefono, Il libro degli errori, C’era due volte il barone Lamberto.

Da decenni i suoi libri raccontano una realtà sempre attuale, parlano di sentimenti veri nella loro semplicità geniale, sono quindi storie moderne incarnate nell’universalità. E permettetemi di rivolgere un pensiero all’Istituto Comprensivo dove ho lavorato per 24 anni e che, appunto, è stato intitolato a questo grande personaggio durante una festa che ha visto per tutto un giorno uniti in un tripudio di colori, suoni, giochi gli allievi, i docenti, i genitori e il personale tutto. Per l’occasione sono state stampate delle magliette con colori diversi a seconda dell’ordine di scuola, ma leggendo i messaggi stampati uno di seguito all’altro riportavano le parole di una poesia di Gianni Rodari.