Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Coltivare le cipolle: stagione e cure da adottare

2019-08-20 05:48:17

La cipolla rappresenta di certo uno degli ingredienti immancabili in cucina: si tratti di un semplice soffritto, oppure dell’abbinamento ad arrosti o alla cottura della carne, insaporisce qualsiasi alimento rendendolo più gustoso sul palato. Oltre alle lodi e gli elogi in cucina, questo vegetale....

trova grandi estimatori anche fra gli appassionati di orto e giardinaggio, poiché uno dei più semplici e redditizi.Naturalmente, prima di avviare una coltivazione di cipolle, è bene informarsi sulle caratteristiche climatiche tipiche del proprio luogo di residenza, per verificarne la compatibile. Tutte informazioni che potranno essere facilmente ottenute dal proprio fornitore di prodotti di botanica di fiducia. 

L’Allium cepa – comunemente nota come cipolla – è una pianta appartenente alla famiglia delle Liliaceae, sebbene una recente classificazione l’abbia inserita all’interno del gruppo delle Amaryllidaceae. Probabilmente di origine mediterranea e asiatica – le prime tracce storiche della cipolle risalgono agli Egizi e all’attuale Afghanistan – la pianta è arrivata nel continente europeo grazie agli scambi commerciali con la Grecia, per poi diffondersi rapidamente in tutto il globo. Il vegetale ha trovato larga diffusione in tutte le cucine del mondo e, come ampiamente noto, a scopo alimentare viene impiegato il suo ricchissimo bulbo.

La pianta si caratterizza per delle foglie strette e lunghe, di intenso colore verde, che si uniscono alla base fino ad agglomerarsi nel candido bulbo interrato. Le radicisono invece superficiali, per assorbire più facilmente l’acqua e l’umidità ambientale. La pianta produce un fiore dall’aspetto globulare, composto da centinaia di piccole inflorescenze di vari colori, dal bianco al viola intenso. A oggi esistono diverse varietà di cipolla, sia a scopo alimentare che ornamentale: tra le più note si elencano le cipolle rosse di Tropea, Acquaviva delle Fonti, Certaldo e Montoro, a cui si aggiungono le varietà giallo-dorate di Brunate, Banari, Isernia e molte altre. La pianta ama un clima temperato e mite, come quello tipico dell’area mediterranea, e resiste in modo egregio al freddo, tanto che può essere lasciata nel terreno anche d’inverno. Bisogna premurarsi, però, che gli sbalzi di temperature non siano troppo forti. Preferisce i terreni morbidi, arieggiati e molto drenanti – il ristagno d’acqua può essere infatti dannoso per il bulbo – e non richiede una concimazionetroppo eccessiva. Le annaffiature non sono frequenti e dipendono dalla stagione: dall’autunno alla primavera possono anche bastare le comuni precipitazioni, in estate si provvede ad aumentare l’apporto idrico in concomitanza con afa e caldo. 

Le cipolle possono essere efficacemente coltivate sia in orto che in vaso: si tratta, infatti, di uno degli ortaggi più semplici da curare. La stagione di coltivazione dipende dalla varietà: le cipolle dalla raccolta estiva vengono piantate verso la fine dell’inverno, da febbraio a marzo, mentre quelle invernali alla fine dell’estate. 

Le cipolle possono essere coltivate innanzitutto per seme, da inserire direttamente in dimora definitiva. In alternativa, è possibile ricorrere al semenzaio, trapiantando poi le piantine nel terreno di destinazione quando avranno raggiunto una decina di centimetri in altezza. Ancora, può essere impiantato direttamente nel terreno finale un bulbo precedentemente raccolto. In questo caso si utilizzano più precisamente i bulbilli: si tratta di piccoli bulbi ottenuti dalla fase di pre-semina. In caso si progettasse di coltivare grandi quantità di cipolle, è bene mantenere una distanza di circa 20 centimetri tra un esemplare e l’altro, preferendo la disposizione in file fra loro separate da un’ulteriore trentina di centimetri. Come già accennato, le fasi di annaffiatura e concimazione sono ridotte, mentre al momento della raccolta le cipolle devono essere poi conservate in un luogo buio, fresco e asciutto: si consiglia di appenderle, anche creando delle trecce con le foglie ormai secche.

Poche le necessità di cura della pianta: sarà necessario di tanto in tanto effettuare una sarchiatura, per eliminare le erbacce di troppo, così come provvedere alla pacciamatura del terreno nei periodi più freddi dell’anno. Ancora, è bene ossigenare il terreno sia con un aeratore che, tra una coltivazione e l’altra, con la zappa per distribuire al meglio le sostanze nutritive.