Rob TheGreat

Un consiglio su come avere idee geniali !

2019-08-22 17:20:30

E il consiglio arriva nientemeno che da Albert Einstein ... 😉

Nel 1902 un giovane e depresso Albert Einstein, ventunenne, era sul punto di rinunciare al suo sogno di diventare un fisico.


Sei anni prima Einstein si era iscritto alla Facoltà di Matematica e Fisica del Politecnico di Zurigo dove spesso saltava le lezioni e trascorreva il suo tempo corteggiando le ragazze mentre suonava il violino ai pranzi di beneficenza e ai cocktail party.


Come risultato di questo comportamento i professori di Einstein lo consideravano uno studente pigro destinato ad una mediocre carriera in Fisica.


Dopo la sua laurea Einstein non riusciva a trovare un lavoro, provó a diventare un assistente di laboratorio e prese anche in considerazione l'idea di vendere assicurazioni. 


Dopo due anni frustranti di ricerca di un lavoro, Einstein si trasferí a Berna, per lavorare come impiegato alla motorizzazione.


Lavorando per sei giorni a settimana come impiegato, Einstein non avrebbe certo potuto trovare il tempo per sviluppare le sue idee scientifiche, e avrebbe probabilmente abbandonato la sua carriera di fisico.


Oppure no ?


A marzo del 1905, Einstein scrisse un articolo che sfidava l'opinione generale che la luce fosse un'onda e suggeriva invece che fosse una particella.


Due mesi dopo, a maggio del 1905, Einstein scrisse un secondo articolo. Questa volta sfidó la convinzione ampiamente condivisa che gli atomi non esistessero, e forní la prova della loro esistenza.


Ma Einstein non aveva ancora finito.


Nel giugno del 1905, Einstein puubblicó un terzo articolo: propose l'idea che il tempo e lo spazio fossero la stessa cose, e formalizzó la sua teoria della relatività.


Poi, a settembre del 1905, Einstein pubblicó un quarto articolo a completamento del precedente: suggerí che la massa e l'energia fossero equivalenti, e ne derivó quella che è diventata la piú famosa equazione della storia dell'umanità:

Negli anni successivi questi quattro articoli, prodotti durante "l'anno miracoloso di Einstein" avrebbero trasformato radicalmente il modo in cui gli esseri umani guardano il mondo.

E alla fine della sua carriera Einstein avrebbe pubblicato oltre 300 articoli scientifici, ricevuto un Premio Nobel per la Fisica e affermato se stesso come uno dei piú grandi fisici di tutti i tempi. 


Ora, questa è la domanda:


come è possibile che questo scienziato mancato e sconosciuto impiegato ventiseienne destinato ad una vita mediocre, abbia potuto improvvisamente produrre nello spazio di un anno quattro articoli rivoluzionari che avrebbero cambiato il corso della storia ?


E qual è la lezione piú importante sul successo e sulla produttività che possiamo imparare da Einstein ?





Il Culto della Produttività Estrema

Viviamo in un mondo che premia l'essere indaffarati e il "portare a termine i compiti": un essere sempre di corsa per depennare voci dalla lista delle cose da fare il piú velocemente possibile.


A causa di questo genere di aspettative, ormai diffuse e pubblicizzate in modo virale, finiamo per seppellire noi stessi nell'attivitá frenetica e nel tentare di raggiungere molti piú obiettivi di quelli che potremmo ragionevolmente sostenere.


Ogni giorno creiamo aspettative non realistiche come svolgere al meglio il nostro lavoro, rispondere ad ogni singola email nella nostra casella postale, trascorrere del tempo di qualità con la nostra famiglia e con gli amici, fare un po' di sano esercizio fisico, leggere un libro, riuscire a dormire il necessario per poter stare bene, e cosí via.


Ma questo costante bombardamento di suggerimenti per aumentare la produttività conduce alla procrastinazione, causa stress, esaurimento e delusione.


E, cosa ben peggiore, il culto dell'estrema produttività ci ha sottratto il piacere di restare in compagnia di noi stessi.


Nella nostra vita di tutti i giorni noi ci distraiamo con i social media, le email, nuovi obiettivi e nuove idee, spesso per evitare di rimanere da soli con i nostri pensieri.


Il culto dell'estrema produttività ci ha fatto credere che che l'ozio vada evitato ad ogni costo e che starcene da soli senza fare niente sia soltanto un comportamento improduttivo delle persone pigre.


Eppure è durante i momenti di solitudine che possiamo scoprire soluzioni geniali a problemi comuni e riuscire a fare chiarezza per poter prendere decisioni migliori.



Del tempo per non fare nulla se non stare soli con se stessi

In piú di una biografia di Albert Einstein possiamo trovare alcuni suoi pensieri sulla necessità della solitudine:


“Io sono davvero un "viaggiatore solitario" e non sono mai appartenuto al mio paese, alla mia casa, alla mia famiglia, o anche alle persone a me piú care, con tutto il mio cuore, con tutto me stesso; rispetto a tutti questi legami non ho mai perso un senso di distanza e un bisogno di solitudine." .


Sin dalla sua gioventú Einstein aveva l'abitudine di trascorrere molto tempo lontano dagli amici, dalla famiglia e dal lavoro, per non fare nulla se non pensare.

Andava regolarmente a fare lunghe passeggiate, vagabondava tra i rifugi di montagna, suonava l'amato violino o navigava sulla sua barca di legno in cerca di serenità.

Fu durante questi momenti di solitudine che Einstein avrebbe maturato le sue ingegnose scoperte:


“Spesso amava suonare l'amato violino in cucina fino a tarda notte, improvvisando melodie mentre ponderava complessi problemi. Poi, improvvisamente, mentre suonava, avrebbe annunciato eccitato "ho trovato, ce l'ho fatta !" .



Non solo Einstein

Attraverso la storia ci sono stati molti grandi pensatori - leader, scienziati, imprenditori, scrittori, figure religiose, artisti - che cercavano regolarmente la solitudine per rigenerarsi e ridefinire i propri pensieri: Leonardo Da Vinci, Martin Luther King, Nietzsche, Gesú, Buddha, Ernest Hemingway, per citarne solo alcuni (in ordine sparso 😊).


Allo stesso modo, praticare la solitudine ci aiuterà a migliorare la nostra produttività, creatività e capacità di prendere decisioni nella nostra vita di tutti i giorni.


Ad esempio, puoi fare ogni giorno una passeggiata nel parco, viaggiare per qualche ora con il cellulare spento, e trascorrere qualche giorno in campagna o "fuori" magari ogni tanto. 


Vedrai che in questi momenti di solitudine avrai idee innovative o risolutive e vedrai con maggiore chiarezza i vari problemi e situazioni della tua vita.


Semplicemente ritagliati qualche minuto ogni giorno per stare da solo senza fare nulla.


In questo modo entrerai in contatto con il tuo genio interiore e scoprirai i modi piú efficaci per entrare in azione !



Meravigliosa solitudine: abbracciala

Nella nostra ricerca di "portare a termine tutti i compiti" abbiamo perso di vista il vero significato di "produttività".


"Produttività" non significa"fare piú cose" ma fare le cose giuste, le cose migliori, con meno sforzo.


Il modo migliore per capire quale sia la cosa giusta sulla quale concentrarsi e quali possano essere i modi migliori per ottenerla è trascorrere un po' di tempo da solo con i tuoi pensieri e abbracciare la solitudine. 


E, proprio come Einstein, otterrai molto di piú e potrai sprigionare tutto il tuo potenziale !  😊