Come primo alternativo per il menù di Natale vegetariano preparate un piatto di canederli alle verdure, ricetta tipica della tradizione del Trentino Alto Adige. Gli ingredienti: 25 gr. di margarina, 100 ml di latte (va bene anche di soia o di riso), 3 uova, una cipolla, prezzemolo, 200gr di mollica di pane, noce moscata e sale q.b.
Ammorbidite nella margarina fusa mezza cipolla tritata, togliete dal fuoco e unitevi le uova, il sale, la noce moscata, un cucchiaio di prezzemolo tritato e un pizzico di curry. Versate il latte caldo in una ciotola, quindi immergetevi la mollica di pane e lasciate ammorbidire. Attendete pochi minuti quindi unite i due composti, amalgamate con le mani e realizzare delle sfere di circa 5 centimetri di diametro.
Cuocete i canederli ottenuti per circa 15 minuti in acqua salata o brodo vegetale, quindi rosolateli in padella con margarina e cipolla. Serviteli caldi con il sughetto della cottura, o con il brodo di verdure, spolverateli con prezzemolo tritato e poco formaggio grattuggiato.
Per il secondo del nostro menù di Natale vegetariano portate in tavola una pizza di cipolle, ovvero lo Sfincione: piatto tipico della cucina Siciliana. Nata dalla tradizione popolare e dall’esigenza di servire un cibo nutriente nonostante i pochi mezzi, questa pizza è molto gustosa e saporita e anche calorica.
Per una versione più light procuratevi: 500 gr di pasta di pane lievitata, 400gr di pomodoro, 150gr di caciocavallo a fettine, 60 gr di pecorino grattugiato, 50 gr di pangrattato, 50 gr di cipolla, prezzemolo, origano, succo di limone, olio EVO, sale e peperoncino rosso. Mescolate alla pasta di pane: il pecorino grattuggiato, il succo di limone, mezza tazzina d’olio EVO, sale e peperoncino. Create un’impasto uniforme e lasciatelo riposare in una ciotola per un’ ora coprendolo con un canovaccio.
A parte imbiondite la cipolla, tagliate a fettine, con il prezzemolo, i pomodori tagliati a pezzetti (senza buccia e semi) e poco sale. Stendete la pasta per la pizza in una teglia da forno coperta con l’apposita carta, ricopritela con il sugo preparato e a piacere aggiungete le fette di caciocavallo. Lasciate cuocere in forno. A parte tostate in padella il pangrattato, quindi versatelo sulla pizza completando con poco origano. La ricetta originale prevede anche le acciughe, ma a vostro gusto potrete eliminare il caciocavallo e il peperoncino se troppo pesanti.
Sempre come piatto della serata, rispettando la tradizione romana, preparate una frittura di verdure in pastella. Unite la ricetta classica con quella del tempura giapponese e avrete ottenuto delle verdure leggere, croccanti e saporite. Per la pastella versate in una ciotola: farina 00, acqua frizzante fredda e un pizzico di sale, creando un composto abbastanza liquido. Immergetevi le verdure, quindi cuocetele in olio di semi non bollente.
A completare le portate preparate una polenta leggera da far raffreddare, tagliare a cubetti e rendere croccante in forno; quindi un’insalata di rinforzo come è tipico nella cucina napoletana, o meglio in quella di Sorrento. Per gli ingredienti: un cavolfiore, 2 o 3 peperoni sottaceto o alla piastra, olive verdi e olive nere, cetriolini sottaceto, capperi, olio EVO, sale e aceto q.b, a piacere qualche alice sotto sale. Lessate il cavolfiore al dente, che sia croccante, quindi tagliatelo a cimette e conditelo con tutti gli ingredienti. La vera tradizione partenopea consiglia di aggiungere anche della frutta, in base al gusto personale, come ad esempio: pesche, albicocche e pere conservate sotto aceto.
Per quanto riguarda la frutta per il menù della vigilia di Natale portate in tavola solo prodotti invernali, da guarnire con frutta secca. Per i dolci e le bevande il consiglio migliore, oltre a quello di farli in casa, è quello di acquistare prelibatezze locali magari tipiche della vostra zona e della città. Favorendo il più possibile l’economia dei piccoli artigiani, le piccole botteghe, i negozianti e i Farmer Market di zona, aiutandoli anche con poco a far circolare l’economica.
Ricordatevi quindi di preferire alimenti di origina italiana, anche nella realizzazione dei piatti etnici, possibilmente rispettando la loro stagionalità. Evitate cibi di importazione o protetti perché in via d’estinzione, come ad esempio il tonno preferendogli con parsimonia il pesce azzurro italiano. Il prezzo risulterà sicuramente più conveniente, contribuirete ad abbattere sprechi e a ridurre le emissioni di CO2.
Per concludere in bellezza una tazza di cioccolata calda, dal mercato equo e solidale, e biscotti allo zenzero fatti in casa da sgranocchiare davanti all’albero o sbirciando la neve che scende.