Quella che viene comunemente chiamata fragola non è un frutto singolo, secondo quanto prevede la botanica, ma un agglomerato di frutti tenuto insieme da una polpa carnosa edibile. I veri frutti sono in questo caso i piccoli semini gialli, detti acheni. Appartengono ai falsi frutti, secondo la botanica, anche degli “insospettabili” eccellenti come mele, pere e fichi.
Prelibatezze gustose e dolci, il che porta a chiedersi se dal loro consumo possano derivare delle conseguenze per il girovita. Quando parla di calorie delle fragole, in sostanza la domanda è: le fragole fanno ingrassare?
La risposta è no, le fragole non fanno ingrassare. Frutto o falso frutto che sia, la fragola si conferma un alimento dal ridotto contenuto calorico. La polpa è composta per il 90% da acqua, così che a 100 grammi di parte edibile corrispondano soltanto 32 calorie.
Grazie al suo contenuto ridotto di calorie, le fragole risultano un alimento adatto anche a chi ha deciso di seguire una dieta ipocalorica. Chiaramente il consiglio è quello di consumarle il più possibile al naturale, evitando di aggiungere zucchero, panna o altri ingredienti tutt’altro che “light”.
Come detto poc’anzi, le fragole sono composte perlopiù d’acqua (90%). Guardando ai valori nutrizionali, il resto di questo falso frutto assegna un ruolo di primo piano ai carboidrati, costituiti perlopiù da zuccheri semplici (fruttosio). Tra i macronutrienti più abbondanti seguono grassi e proteine, presenti in quantità quasi trascurabile.
La forte presenza di vitamine e sali minerali contribuisce a molti dei benefici per la salute associati alle fragole. Sono una buona fonte di vitamina A, gruppo B (B1 e B2) e di vitamina C, mentre apportano discrete quantità di calcio, ferro, fosforo e potassio.
Le fragole possono essere consumate fresche, meglio se riducendo al minimo gli ingredienti “esterni”, ma anche sotto forma di preparati. Tra questi le confetture di fragole, impropriamente dette marmellate (termine che è correttamente utilizzato solo nel caso di prodotti a base di arance, limoni e più in generale di agrumi).
Confetture o marmellate, che dir si voglia, il livello di calorie e nutrienti varia in maniera evidente. L’aggiunta di zuccheri e degli altri ingredienti porta il preparato a rappresentare una discreta fonte di fibre alimentari, zuccheri e sali minerali.
Da non dimenticare la presenza nelle fragole di un potente alleato della memoria e del sistema nervoso: la fisetina. Si tratta di un flavonoide ampiamente presente in questo alimento, che sembra possa contribuire a ridurre il rischio di danni neurologici e renali legati al diabete di tipo 1.
Stando ad alcuni recenti studi la fisetina risulterebbe utile anche a prevenire la degenerazione cognitiva. In particolare la perdita di memoria, causata da patologie neurodegenerative come la demenza senile e il Morbo di Alzheimer.
Il consumo di fragole è generalmente sicuro, ma sono presenti tuttavia alcune controindicazioni. Esiste la possibilità che alcuni soggetti risultino intolleranti o allergici a questo alimento. Si tratterebbe in realtà di una eventualità neppure troppo remota, tanto che l’allergia alle fragole sembra essere piuttosto diffusa tra la popolazione generale.
Chi soffre di allergia alle fragole mostra sintomi perlopiù cutanei, dermatiti come ad esempio l’orticaria o anche irritazioni della mucosa orale. Nei casi più gravi e/o rari può associarsi anche una sintomatologia respiratoria.
Come spesso accade, a provocare l’allergia alle fragole è una proteina. In questo caso la Fragaria allergeni 1, che può colpire anche se l’alimento è contenuto all’interno di gelati, crostate, torte o sorbetti. In caso di soggetti ipersensibili è opportuno verificare con attenzione la composizione dei preparati da consumare.