Ricette light gustose

Dieta Mediterranea: aiuta a mantenere il cervello in forma

2021-02-24 14:49:23

Dalla Dieta Mediterranea un aiuto naturale per mantenere il cervello attivo e capace di esprimere buoni livelli di attività cognitiva.

La Dieta Mediterranea può aiutare il cervello a mantenersi in forma e attivo più a lungo. Secondo quanto affermato dai ricercatori della University of Edinburgh questa particolare alimentazione risulta salutare per le funzioni cognitive anche grazie al suo ricco contenuto di verdure a foglia verde e lo scarso ricorso alla carne rossa. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Experimental Gerontology.

Lo studio è stato condotto dai ricercatori scozzesi su oltre 500 persone di 79 anni, non affette da demenza. Oltre 350 di loro hanno effettuato una risonanza magnetica al cervello, mentre in generale i partecipanti hanno risolto test logici, di memoria, velocità di ragionamento e conoscenza dei vocaboli. Hanno compilato inoltre un questionario con le abitudini alimentari relative all’anno precedente.

Dieta Mediterranea e funzioni cognitive, i risultati dello studio

Associando statisticamente i risultati dei test con le abitudini alimentari, i ricercatori hanno concluso che i soggetti più aderenti alla Dieta Mediterranea mostravano anche i punteggi migliori. Non differenze particolarmente ampie, hanno sottolineato gli studiosi, ma comunque “statisticamente rilevanti“. Ha concluso la Dr.ssa Janie Corley, University of Edinburgh’s School of Philosophy, Psychology and Language Sciences:

Mangiare più verdure con foglie verdi e tagliare il consumo di carne rossa possono rappresentare due elementi alimentari chiave che contribuiscono ai benefici della Dieta Mediterranea.
Nel nostro esempio, la relazione positiva tra Dieta Mediterranea e capacità cognitive non è ottenuta dall’avere una struttura cerebrale più in salute, come ci si potrebbe aspettare. Anche se è possibile che ci siano altre correlazioni con il cervello a livello strutturale o funzionare con questo tipo di dieta, o associazioni in specifiche regioni del cervello, piuttosto che l’intero cervello, come misurato qui.