Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Vendetta postuma

2020-05-06 00:54:44

Non basta uccidere qualcuno per essere al sicuro dalla sua vendetta...

Il vichingo Sigurd Eysteinsson, anche detto "il Possente", faceva parte di un gruppo di norvegesi trapiantati nelle fredde isole Orcadi, al largo della Scozia, nel IX secolo d.C.


Sigurd divenne conte dopo che il fratello gli cedette terre e titoli, quindi mise in piedi un esercito e partì alla conquista della Scozia: l'impresa gli riuscì piuttosto bene, finché un giorno entrò in contrasto con il signore di Moray, un certo Mael Brigte.


I due capi si accordarono per un maxi-duello con i rispettivi uomini: ciascun re doveva portare 40 uomini, quindi si sarebbero scontrati e il vincitore si sarebbe preso tutto.


Sigurd però decise di barare e anziché portare 40 uomini ne portò esattamente il doppio: con 80 uomini sconfisse facilmente Mael Brigte e lo fece secco, quindi prese il corpo del perdente e lo decapitò. Il baro vichingo allora legò la testa dello scozzese al proprio cavallo e si mise a percorrere il campo di battaglia, auto-glorificandosi per la vittoria ottenuta barando.


Ma il caso (o il karma) ci mise lo zampino, o meglio il dentino: mentre Sigurd cavalcava tutto contento, la testa dello scozzese gli passò vicino alla gamba e dato che la bocca era aperta i denti acuminati del morto gli lacerarono la pelle. 

Dato che nella Scozia alto-medievale l'igiene orale non era esattamente il primo pensiero della popolazione, la ferita sulla gamba di Sigurd si infettò rapidamente e il conte vichingo non poté fare altro che morire per la malattia poco tempo dopo, maledicendo il nemico che l'aveva ucciso anche da morto.


In fin dei conti un po' se l'è cercata...


Fonte: HistoRick