Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Una migrazione necessaria

2020-08-20 22:01:03

Chi erano le "aleksandrinke"?

Nella seconda metà dell'Ottocento l'Egitto vide accrescere la sua importanza. In particolare, da quando venne aperto il Canale di Suez (1869), centinaia di uomini d'affari europei si spostarono nelle grandi città egiziane, in particolare al Cairo e Alessandria d'Egitto.

Quegli uomini non erano soli, ma spesso si portavano dietro l'intera famiglia, cioè mogli e figli. Sorse allora un problema: chi si occupava della casa e dei bambini quando i genitori erano assenti?


Nello stesso periodo, nelle valli del goriziano abitate dalla comunità slovena, la gente faceva una vita davvero dura: il lavoro era scarso e mal pagato, le tasse erano alte e in generale se la passavano tutti assai male. Fino ad allora, il massimo che potevano sperare era trovare lavoro presso qualche ricca famiglia di Gorizia o Trieste, ma i posti disponibili erano molto pochi e ferocemente contesi.


Fu allora che le donne della comunità slovena ebbero un'intuizione: andare in Egitto!

Dagli anni Settanta dell'Ottocento iniziò così un'emigrazione massiccia di donne e ragazze slave verso le ricche città egiziane, dove vennero subito assunte dalle famiglie degli affaristi trapiantati laggiù. 

I lavori erano diversi, ma anche ben pagati: 

- bambinaia

- balia

- badante

- cuoca

- cameriera

- domestica


Le donne slovene che si trasferirono in Egitto furono chiamate "aleksandrinke", dal nome della città di Alessandria dove erano particolarmente numerose, mentre in Egitto vennero chiamate "les Goriciens", "les Slaves" o "les Slovenes".

I quattrini accumulati dalle aleksandrinke venivano mandati a casa, nei paesini del goriziano, dove servivano alle famiglie per tirare avanti. 


Nonostante la migrazione fosse solo temporanea, molte donne restarono in Egitto per decenni, tornando a casa poche volte, inoltre il fenomeno migratorio subì un'impennata nel primo dopoguerra, quando tutto il goriziano fu annesso all'Italia e il fascismo di Mussolini iniziò a rendere ancora più dura la vita per gli sloveni che risiedevano lì.


Solo nel secondo dopoguerra le aleksandrinke iniziarono a tornare a casa, quando il nuovo governo egiziano fece scappare le famiglie degli uomini d'affari presso cui esse lavoravano: le ultime a lasciare il paese delle Piramidi partirono negli anni Sessanta e Settanta, quando sia l'Egitto che il goriziano erano cambiati per sempre rispetto alla loro giovinezza.

Adesso probabilmente non andrebbero in Egitto nemmeno a pagarle oro...


Fonte: HistoRick