Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un processo insolito

2020-11-18 00:16:12

Nel passato in tribunale ci finivano cani e porci (letteralmente)!

Da sempre gli uomini cercano di darsi un ordine tramite le leggi e spesso chi non le rispetta finisce in tribunale, dove viene giudicato. Fin qui sembrerebbe tutto normale: uomini che giudicano altri uomini in base alle proprie leggi, come accade ancora oggi.

Ma nel XIII secolo, tanto nei processi civili quanto in quelli religiosi, oltre agli uomini finirono alla sbarra degli imputati che oggi nessuno si aspetterebbe: gli animali!

Proprio così: dal Basso Medioevo al XVIII secolo in Europa furono processate regolarmente le bestie, soprattutto quelle addomesticate come cani, mucche, maiali e altri ancora. Incredibile ma vero, i poveri animali venivano trattati nelle aule di giustizia allo stesso livello degli umani (o forse era il contrario): nei processi religiosi avevano addirittura il diritto di avere un avvocato difensore!

Le accuse che portavano alla sbarra una bestia erano varie e spaziavano dai danni all'omicidio, con una preferenza verso la cosiddetta "bestialità". Le condanne invece andavano dall'esilio alla pena di morte, anche se va detto che furono abbastanza pochi gli animali che vennero effettivamente giustiziati.

In diversi casi a venire processati non erano soltanto animali, ma anche uomini ritenuti loro complici per un motivo o l'altro, i quali a differenza delle bestie venivano spesso messi a morte o comunque sottoposti a pene molto dure. Infine va detto che certi processi non riguardarono i soliti animali addomesticati o da cortile, ma specie più "incontrollabili" come topi, vermi, cimici e parassiti vari.

C'è da chiedersi che senso avesse mandare alla sbarra degli esseri simili…

Fonte: HistoRIck