Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un pagamento insolito

2021-08-15 22:06:36

Quando non si hanno soldi per pagare un acquisto importante è necessario ingegnarsi…

A partire dagli anni Sessanta, l'Unione Sovietica scoprì di apprezzare moltissimo una famosa bibita americana, la Pepsi (storica rivale della Coca Cola). Sfortunatamente, il Cremlino era cronicamente a corto di valuta pregiata, dato i rubli non li voleva nessuno al di fuori dell'URSS, così la questione del pagamento divenne un problema sempre più grave: inizialmente, quando il contratto Pepsi-URSS fu negoziato, l'azienda accettò di farsi pagare in vodka da rivendere negli USA, che portò discreti profitti.

Nove anni dopo tuttavia la produzione di vodka sovietica era insufficiente per pagare l'importazione della celebre bevanda americana, quindi i capi di Mosca ebbero un'idea alquanto insolita: barattare la bibita con le proprie navi!

Proprio così: in cambio di una fornitura di Pepsi dal valore di 3 miliardi di dollari, il Cremlino fornì alla compagnia americana un'intera flotta di navi civili e militari, tra cui ben 17 sottomarini. Ovviamente non si trattava di navi moderne, ma di vecchie bagnarole destinate alla demolizione: tutte le navi erano al termine della loro vita operativa (alcune nemmeno galleggiavano) e l'azienda americana le rivendette immediatamente prontamente a un cantiere navale, che fece a pezzi tutto e recuperò il solo metallo dai rottami.

Quello della Pepsi, per quanto eclatante, non fu l'unico caso di debiti pagati con materiale bellico: negli anni Novanta la Russia, ancora in difficoltà economiche, decise di ripagare un debito contratto con la Corea del Sud ancora ai tempi dell'Unione Sovietica utilizzando i propri carri armati, nello specifico si trattava di ben 35 carri T-80, mentre pare che gli Abba venissero pagati con un mix di cibo e petrolio greggio per le loro performance sul suolo sovietico!

Chissà se in futuro lo faranno ancora e se qualcuno ha ripagato i propri debiti in maniera simile?


Fonte: HistoRick