Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Un nazista alla Mercedes

2019-08-26 00:04:49

Chi era davvero H.M Schleyer?

Il 5 settembre 1977 un commando della RAF (Rote Armee Fraktion), l'equivalente tedesco delle Brigate Rosse, rapì a Colonia Hanns-Martin Schleyer, ricco e potente uomo d'affari della Germania Occidentale. Ma perché scelsero proprio lui?


Ebbene, Schleyer era stato scelto a causa della sua vita: quando andava all'università negli anni Trenta si avvicinò al nazismo, di cui divenne fervente sostenitore, quindi entrò nelle SS. Successivamente prese parte all'invasione della Francia e finì la guerra a Praga, come impiegato in un ufficio che si occupava di "arianizzare" l'industria locale.


Finita la guerra nel 1945 fu arrestato e deportato in America, ma tornò grazie a una menzogna circa il suo grado nelle SS. 


Di nuovo in Germania, nonostante il suo orribile passato fece una carriera assolutamente invidiabile: nel 1949 iniziò a lavorare per la locale Camera di Commercio e due anni dopo entrò alla Daimler-Benz, multinazionale di Stoccarda proprietaria del celebre marchio automobilistico Mercedes-Benz. Alla Daimler l'ex nazista arrivò molto vicino a diventare capo del consiglio di amministrazione, ma fallì. Dopo la batosta, Schleyer si occupò di politica, diventando il capo della Confindustria tedesca negli anni Settanta. 


Nel frattempo il suo passato da nazista si fece sentire durante gli scioperi e le proteste di operai e studenti (il Sessantotto): nei confronti dei contestatori egli prese una posizione molto dura, condannando loro e le loro azioni e denunciando spesso qualunque situazione o persona gli sembrasse "comunista".


Alla fine tutto questo gli si ritorse contro: i militanti della Rote Armee Fraktion lo rapirono e tennero in ostaggio per 43 giorni, sperando di far liberare i loro compagni dalla prigione. 

Sfortunatamente i membri della RAF in questione furono ritrovati morti nelle loro celle. 

Di conseguenza Schleyer perse qualsiasi utilità agli occhi dei rapitori, che lo seccarono e abbandonarono nel baule di un'Audi in Francia.


Le vicende di Schleyer, prese singolarmente, sono stranamente simili a quelle di altri uomini, tedeschi e non, vissuti nella medesima epoca:

- Albert Kesselring, capo delle truppe tedesche in Italia durante la guerra e responsabile di innumerevoli atrocità, divenne consigliere per il riarmo del governo di Bonn e non rinnegò mai l'ideologia di Hitler

- Karl Hass, spia nazista, dopo la guerra fu arruolato dalla CIA 

- Aldo Moro, importante politico italiano e capo della DC, venne rapito da militanti dell'estrema sinistra e ucciso dopo diversi giorni di prigionia, anche il suo corpo fu ritrovato in una macchina

Per quanto riguarda la Germania post-1945, è un dato di fatto che molti nazisti furono "riciclati" nella politica e nell'industria, spesso con il tacito assenso delle potenze occidentali.

A pensarci bene, anche in Italia è successo qualcosa di simile, specialmente nella Pubblica Amministrazione: migliaia di ex fascisti furono richiamati in servizio e tenuti fino al''età pensionabile.


Fonte: HistoRick