Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Panico nelle retrovie

2020-06-05 01:29:39

I tedeschi (e non solo) le hanno provate proprio tutte...

Nel dicembre del 1944 il Terzo Reich lanciò l'ultimo disperato attacco contro gli Anglo-Americani: si trattava della celebre Offensiva delle Ardenne, nell'attuale Belgio. L'attacco mobilitò migliaia di uomini e rallentò notevolmente l'avanzata alleata, complice il terribile clima invernale.


Le operazioni di guerra tuttavia non comprendevano solo i classici assalti alle postazioni nemiche, ma anche tentativi di infiltrazione: per quanto riguarda i nazisti, essi pianificarono di gettare nel caos le retrovie alleate con una massiccia opera di danneggiamento e disinformazione. 

Di questo si occupò l'ufficiale delle SS Otto Skorzeny, lo stesso che aveva partecipato alla liberazione di Mussolini dalla prigione sul Gran Sasso e se ne era (a torto) preso il merito.


Skorzeny creò un'unità scelta di infiltrazione dietro le linee alleate: dai ranghi della Wehrmacht selezionò alcune decine di soldati con un'ottima conoscenza dell'inglese, quindi li equipaggiò con armi, divise e mezzi americani (catturati in battaglia) e li inviò verso il nemico.


Nel giro di pochi giorni gli americani vissero un incubo: nelle retrovie i depositi di armi esplodevano, i serbatoi di carburante prendevano fuoco, i cavi telefonici vennero tagliati e i cartelli stradali si ritrovarono invertiti dall'oggi al domani, con tutti i danni che ciò poteva provocare. 

Presto tra le truppe USA si diffuse la notizia di falsi soldati e questo portò la paranoia alle stelle: su tutte le strade apparvero posti di blocco e i guidatori si beccavano il famoso "terzo grado", venendo interrogati per capire se erano americani autentici o tedeschi travestiti. 

Questo non aiutò molto il traffico né l'individuazione dei tedeschi: quelli se ne andarono a fine mese e tornarono in Germania, anche se diversi di loro furono catturati (spesso per delle stupidaggini),


L'Operazione Greif causò danni solo marginali agli Alleati, dato che i partecipanti erano troppo pochi, tuttavia disturbò parecchio il comandante supremo dell'esercito USA, il generale Dwight Eisenhower: uno dei nazisti catturati disse durante l'interrogatorio che lo scopo dell'operazione era catturare o assassinare il generale, di conseguenza il pover'uomo fu confinato per giorni nel suo ufficio, senza poter decidere di uscire!


L'operazione è rimasta nella Storia per l'uso massiccio di armi e divise nemiche, anche se non fu la sola: durante la guerra i britannici del SOE fecero uso di equipaggiamento tedesco in più occasioni. Addirittura, a guerra finita, Skorzeny fu processato dagli americani per il ruolo nell'Operazione Greif, ma fu scarcerato grazie all'intervento di un ufficiale-gentiluomo britannico, che raccontò di operazioni degli Alleati simili in tutto a quella del nazista, che quello fu prosciolto e rilasciato.

Chissà se lo fanno anche oggi?


Fonte: HistoRick