Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Le regine delle flotte

2023-07-16 23:16:21

Cos'erano le "navi del tesoro" della dinastia Ming?

Tra la seconda metà del Trecento e la prima metà del Seicento l'Impero Cinese fu governato dalla celebre dinastia Ming, spesso citata in film, serie TV e libri.

Uno degli imperatori più importanti fu Yongle, salito al potere nel 1408 e morto nel 1424: divenuto padrone della Cina dopo una rivolta contro il precedente imperatore, decise di espandere l'influenza imperiale al di fuori dei propri confini.

Per fare questo il sovrano ordinò la costruzione della flotta più grande della sua epoca, che prese il nome di Armata del Tesoro: circa 320 navi di ogni forma e dimensione con un totale di quasi 28.000 persone a bordo, che nel giro di 30 anni solcarono i mari del Sud in un totale di 7 viaggi, agli ordini del leggendario ammiraglio/diplomatico/eunuco Zheng He.

Il pezzo forte della flotta cinese era dato dalle cosiddette "navi del tesoro": gigantesche giunche con 9 alberi, cariche di ufficiali, scienziati, letterati e (come suggerisce il nome) un grosso carico di oggetti di valore, portati dalla Cina e distribuiti ai regni dove l'immensa flotta si fermava.

Com'è facilmente intuibile, erano le giunche (lunghe come gli yacht dei miliardari moderni) a fare gran parte del lavoro di "persuasione" dei piccoli regni asiatici: agli uomini dell'epoca bastava guardarle per farsi un'idea delle capacità e della ricchezza/potenza del Celeste Impero.

Le giunche navigarono in lungo e in largo per tutto l'Oceano Indiano assieme al resto della flotta per quasi trent'anni, toccando le coste dell'Arabia e dell'Africa: al loro rientro portavano sempre in Cina ambasciatori stranieri e alcuni doni trovati nel corso dei viaggi, come animali esotici e simili.

Sfortunatamente, il destino della flotta cinese non fu proprio piacevole: al rientro in patria dagli ultimi viaggi, Zheng scoprì che il vecchio imperatore era deceduto e il nuovo monarca, sobillato dalla propria corte, non aveva alcun interesse per i viaggi esplorativi e quello che c'era in generale oltre i suoi confini.

Di conseguenza i confini cinesi furono chiusi agli stranieri per i secoli successivi, ma non era tutto: il nuovo leader ordinò di bruciare tutti i resoconti dei viaggi e di affondare o distruggere l'intera flotta!

Dopo questo fiasco/spreco di legno, la Cina divenne un paese chiuso in se stesso e tornò ad aprirsi agli altri solo quando attaccò la Marina Britannica durante le Guerre dell'Oppio: purtroppo per loro, le migliorie tecnologiche consegnarono la vittoria ai britannici.

Che ironia...


Fonte: HistoRick

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