Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Ladri al potere

2019-02-02 00:33:55

Da sempre in Italia ci si lamenta delle ruberie dei politici ai danni dello Stato. Ma, rispetto a un certo dittatore, anche il peggiore ladro nostrano sembra un misero principiante...

Nell'Africa centrale si trova uno dei paesi più poveri e allo stesso tempo più ricchi del mondo: la Repubblica Democratica del Congo, cioè l'ex Congo Belga.

Dal 1971 al 1997 lo stato africano ebbe però un altro nome: Zaire. Lo Zaire fu governato per oltre trent'anni da uno dei peggiori despoti del XX secolo, Mobutu Sese Seko. Ex militare nonché assassino del precedente capo di Stato come molti altri dittatori, Mobutu era noto per tre cose principalmente: il concetto di "autenticità africana" in nome del quale cambiò tutti i toponimi del Congo e il nome stesso dello Stato, l'assoluta spietatezza del suo regime e la corruzione spaventosa che gli permetteva di vivere da nababbo, in netto contrasto con il suo popolo che se la passava decisamente peggio.

Sul piano politico-economico le pratiche spudorate di Mobutu arrivarono al punto che il suo governo fu accusato di essere una "clepto-crazia", cioè "governo del furto". Il dittatore infatti guadagnava miliardi vendendo le risorse del sottosuolo (in Congo c'è letteralmente di tutto, dall'oro all'uranio al coltan) e saccheggiava sistematicamente le casse dello Stato, a vantaggio suo e della sua cricca di alleati/tirapiedi. Il despota si dedicò con grande impegno anche al nepotismo, sistemando amici e parenti in varie posizioni e mantenendoli tutti a spese dello Stato.

Grazie alle costanti ruberie, Mobutu si impossessò di un tesoro enorme, stimato tra i 5 e i 15 miliardi di dollari: grazie ad esso si comprò una montagna di cose costose come ville, yacht di lusso, vestiti firmati e auto da corsa. Una volta addirittura telefonò all'Air France e prenotò su due piedi un Concorde per andare a fare shopping a Parigi!

Alla faccia dei politici italiani e dei loro piccoli intrighi...

Fonte: HistoRick