Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Il sonno dei poveri

2019-11-01 01:34:41

Per chi non ha mezzi la vita è durissima e spesso scomoda, di notte come di giorno...

Nell'epoca vittoriana la città di Londra aveva una disparità enorme tra ricchi e poveri, resa ancora peggiore dal fatto che i primi, carichi di disprezzo e pregiudizi, non sopportavano nemmeno la vista dei secondi. In particolare i senzatetto erano una delle categorie più perseguitate dalla legge, dato che gli era proibito dormire per strada, pena l'arresto.


Di conseguenza, per arginare il fenomeno dei barboni (o meglio la loro presenza per le strade della città) alcune associazioni come l'Esercito della Salvezza decisero di aprire dei ricoveri nei bassifondi di Londra dove gli homeless potessero stare la notte, ovviamente dietro compenso.


I dormitori vittoriani non erano lontanamente comparabili a quelli di oggi, dato che gli standard in materia di confort, igiene e privacy sono cambiati radicalmente: i poveri stavano stipati come animali in grandi stanzoni ed erano sorvegliati tutto il tempo, l'unica distinzione era tra le sezioni maschili e femminili.

Una cosa interessante è il fatto che i dormitori erano distinti in base al prezzo, un po' come gli alberghi:


- il gradino più basso era dei "penny sit-up", dove i barboni stavano su delle lunghe panche di legno e dormivano seduti, al modico prezzo di 1 penny


- il top invece erano le "four penny coffins", letteralmente "bare da 4 penny", si trattava di stanze i cui pavimenti erano coperti da grosse scatole di legno, simili in tutto e per tutto a delle bare aperte. Nonostante questo erano i posti più ambiti, dato che offrivano agli ospiti anche una sottospecie di coperta, che comunque era sempre meglio che dormire con solo i vestiti indosso. Come suggerisce il nome, le bare a cielo aperto costavano 4 volte tanto rispetto alle panche


Oltre a questi due tipi di rifugi ce n'era un terzo, per quelli messi peggio: esso consisteva in nient'altro che grosse stanze con delle corde tese da un muro all'altro, su cui le persone si piegavano per dormire, ovviamente con effetti deleteri per la salute. La cosa peggiore di quei posti però era la sveglia: all'ora stabilita i responsabili del dormitorio semplicemente tagliavano le corde, facendo cadere per terra quelli che dormivano. Indubbiamente, si trattava di un duro risveglio per tutti quanti...


Dalla tradizione dei ricoveri londinesi pare che derivi l'espressione inglese "to sleep on a clothesline", cioè "dormire su una corda da bucato": essa indica chi casca dal sonno e non riesce a concentrarsi, un po' come l'italiano "dormire in piedi".


In ogni caso, non è una bella cosa...


Fonte: HistoRick