Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Gli sbandati con la croce

2020-11-20 01:04:22

Chi erano i "pastoureaux" e perché finirono molto male?


Tutti hanno sentito parlare delle Crociate: grandi spedizioni militari dei regni cristiani d'Europa che giunsero in Medio Oriente con lo scopo ufficiale di liberare dagli infedeli i luoghi sacri delle Scritture, cioè la Terra Santa. Le Crociate ufficiali furono nove, ma non furono le uniche. 

Tra il 1250 e il 1330 infatti ci furono alcuni movimenti che nella tradizione storica sono classificati come "crociate popolari", cioè nate dal basso (dal popolo) e totalmente prive di un piano: l'unica cosa in comune con le Crociate autentiche era l'obiettivo finale, cioè liberare la Terra Santa dai musulmani. Eccetto questo però erano iniziative senza capo né coda e tutte finirono malissimo per i loro partecipanti.

Tra le crociate popolari, almeno due nacquero e morirono in Francia e furono chiamate "crociate dei pastori" (in francese pastoreaux):

- la prima ebbe luogo nel 1250: il re francese Luigi IX fu catturato dagli infedeli e la notizia causò scompiglio nel suo regno. Nello sgomento generale un pazzo/impostore fece proseliti tra i contadini e pastori affermando che era loro dovere liberare i luoghi sacri: in breve 30.000 persone presero la croce e marciarono su Parigi. Inizialmente ben accetti dai potenti, i pastoureaux si rivelarono presto come dei facinorosi, devastando e saccheggiando mezzo paese, guadagnandosi così la scomunica e la morte. Dopo essersi dedicati pure all'antisemitismo (uccisero decine di ebrei), i disgraziati furono finalmente affrontati e distrutti dalle truppe reali, molto prima di poter raggiungere la Terra Santa

- la seconda crociata ebbe luogo nel 1320: a seguito del peggioramento generale delle condizioni di vita, si diffusero in tutta la Francia disperazione e odio. Come settant'anni prima, bersaglio dell'odio divennero i diversi, cioè maomettani ed ebrei: alcuni contadini e pastori furono convinti da un predicatore folle a prendere la croce e dirigersi verso Parigi, cercando di avere udienza dal re Filippo V per convincerlo ad appoggiarli. Ovviamente quello non solo non li ricevette, ma li buttò fuori dalla città: in breve i pastoureaux divennero un pericolo pubblico, mettendosi a distruggere e saccheggiare ogni regione che attraversavano, inoltre sterminarono tutti gli ebrei su cui misero le mani. Alla fine si beccarono la scomunica e come per i loro predecessori la loro sorte fu segnata: i soldati del re annientarono i pastoureaux vicino a Carcassonne e rastrellarono per settimane le foreste della Linguadoca dove erano scappati alcuni superstiti. Alla fine della repressione, tutti i ribelli (e pure molti vagabondi che non c'entravano con loro ma furono presi comunque) finirono impiccati agli alberi, come monito alla popolazione.

In entrambi i casi è possibile osservare come i pastoureaux siano stati manipolati da fanatici e approfittatori senza scrupoli, che li hanno portati quasi subito "fuori strada": per quanto fossero religiosi e ben disposti all'inizio, entrambi i movimenti degenerarono molto presto nel banditismo, guadagnandosi l'odio dei potenti e condannandosi da soli. 

Almeno c'è di buono che dopo la seconda batosta hanno lasciato perdere le crociate…

Fonte: HistoRick