Storia & Antichità
Da guerrieri a reietti (con la katana)
Chi erano i "ronin" del Giappone feudale?
Nel Giappone feudale i samurai erano un gruppo chiuso ed esclusivo, che formava quindi una vera e propria "casta". Tra le varie caratteristiche dei leggendari guerrieri vi era l'obbedienza incondizionata ai daimyo, i nobili giapponesi per cui essi combattevano: l'essere fedeli fino alla fine ai signori era essenziale per mantenere l'onore, dato che senza di esso un samurai non aveva motivo di vivere.
Tuttavia capitava che a volte un daimyo morisse senza eredi o decidesse di allontanare un samurai per un qualunque motivo: per i guerrieri restare senza un padrone era una disgrazia enorme, perché distruggeva il loro onore e secondo il codice d'onore (bushido) l'unico modo per uscire di scena con dignità era il suicidio rituale, il seppuku (anche detto harakiri).
Ma i samurai non sempre si toglievano la vita, anzi molti dei "disonorati" decisero di prendere la via della strada, diventando delle vere e proprie mine vaganti. Soprannominati "ronin", questi samurai caduti in disgrazia cercavano di tirare a campare in diversi modi, più o meno illegali:
- alcuni diventavano banditi e attaccavano i villaggi di contadini
- altri diventavano mercenari, che combattevano per chiunque li pagasse (molti samurai erano poveri in canna nonostante l'origine nobile)
- infine alcuni insegnarono ai popolani a combattere, per difendersi dagli attacchi dei predoni (nonché di altri ex-samurai)
In generale i ronin erano visti molto male dato il loro status di "cani sciolti" e i samurai "veri" non esitavano a fare secchi quelli che incontravano, considerando che non avendo un padrone nessuno si sarebbe sognato di vendicare la loro morte.
Una cosa interessante è che oggi, nonostante i samurai siano spariti da un secolo e mezzo, il termine ronin è rimasto nella lingua giapponese: non a caso, nel gergo delle corse indica i piloti che non hanno una scuderia, un po' come i guerrieri senza daimyo del passato...
Fonte: HistoRick