Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Crudeltà belga

2020-03-06 03:19:38

Cosa accadeva nel Congo alla fine del XIX secolo?

Nel 1884 la Conferenza di Berlino diede il via alla spartizione del continente africano tra i veri stati europei. Incredibilmente uno dei territori africani più grandi andò a uno dei paesi più piccoli geograficamente, il Belgio, o meglio venne registrato come dominio personale del re belga Leopoldo II.


I successivi 23 anni furono letteralmente un inferno per gli abitanti del Congo: dato che la regione era proprietà privata del re. Leopoldo impose un controllo ferreo e brutale sull'intero paese.

I poveri congolesi finirono sfruttati e abusati in mille modi dai giannizzeri del re, dagli avventurieri e dai membri della Anglo-Belgian India Rubber Company, una società che che raccoglieva la gomma: molti di loro furono schiavizzati e videro i loro villaggi venire distrutti e rimpiazzati con coltivazioni produttive, come la già citata gomma. 


Col tempo, le cattiverie dei belgi/europei nella regione raggiunsero livelli preoccupanti, degni di Amnesty International e organizzazioni simili: per fare un esempio, Leopoldo aveva istituito la mutilazione delle mani per chi disobbediva o non raggiungeva la quota di produzione stabilita!


Le crudeltà del Congo Belga furono scoperte agli inizi del Novecento da una missionaria inglese che rimase giustamente sconvolta dal vedere le condizioni terribili in cui vivevano 30 milioni di persone: le sue fotografie di uomini mutilati riuscirono a scuotere le coscienze e nel 1908 il territorio divenne una colonia vera e propria, cessando di essere il dominio personale del re.

Che esempio di civiltà...


Fonte: HistoRick