Riccardo Polverosi

Storia & Antichità

Bambini in affitto

2018-09-28 22:48:09

Fino al secondo dopoguerra, molte famiglie povere sfruttavano i propri figli più grandi come fonte di guadagno.

Bambini in affitto

Una tradizione originata nella notte dei tempi e diffusa in tutta la penisola italiana consisteva nell'affitto dei bambini poveri alle famiglie più ricche, di solito quelle dei proprietari terrieri.

Moltissimi genitori nel corso del tempo hanno portato i propri figli da 10 anni in su ai mercati agricoli delle grandi città, specie del Nord Italia, dove i bambini venivano affittati per un semestre dai proprietari di terre e bestiame.

Maschi e femmine venivano pagati delle cifre bassissime e utilizzati senza sosta dai padroni in ruoli diversi: i maschi di solito finivano nelle stalle e portavano al pascolo il bestiame, mentre le femmine venivano messe al lavoro nelle case padronali, dove si occupavano delle faccende domestiche o facevano le bambinaie.

E la cosa assurda è che fino al 1870 circa le famiglie povere offrivano gratuitamente la loro prole ai padroni: solo quando i poveri iniziarono ad emigrare in Francia i padroni presero a pagare qualcosa per affittare i piccoli schiavi!

Oggi il mercato dei bambini è scomparso, grazie al boom economico e alla meccanizzazione massiccia dell'agricoltura. Tuttavia non è sparito in tutta Italia negli stessi tempi: mentre al Nord i bambini in affitto sono spariti nel secondo dopoguerra, ci sono testimonianze risalenti agli anni Ottanta di ragazzi esposti nelle piazze della Puglia e affittati dalle proprie famiglie ai titolari di aziende agricole.

Fonte: HistoRick