Renato Poletti

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Biciclette a pedalata assistita, parliamone.

2019-10-04 15:00:01

Le vediamo sfrecciare quotidianamente, in città come in campagna: sono le biciclette elettriche. Vediamo quali caratteristiche devono avere e scopriamo come trasformare la nostra “vecchia” bici in una e-bike.

    E-bike, questo termine è entrato a far parte del nostro vocabolario da alcuni anni ed indica un mezzo di locomozione che sta avendo ampia diffusione, familiarmente chiamato bicicletta elettrica.


Di che cosa si tratta? Di una normale bicicletta cui vengono aggiunti un motore elettrico e una batteria, con lo scopo di alleviare le fatiche del ciclista.

Inizialmente erano proprio costruite così, partendo da biciclette già in produzione, oggi perlopiù i telai sono progettati fin dall’origine per ospitare le parti elettriche.


Il successo di questo tipo di veicoli si spiega col fatto che migliora le prestazioni e il raggio d’azione di una bicicletta, permette di non affaticarsi, grazie alle piste ciclabili consente di aggirare i problemi di traffico e non ha i costi di un ciclomotore o motocicletta.

Anche persone che non andrebbero mai in bicicletta, specialmente in zone con molte salite, hanno invece la possibilità di compiere i loro spostamenti quotidiani o di fare delle gite all’aria aperta.


Ma queste e-bike sono considerate biciclette a tutti gli effetti, anche se dotate di un motore? Si, se rispettano alcuni limiti; la normativa di riferimento è la direttiva europea 2002/24/CE.


Vediamo in breve quali sono le caratteristiche imposte:


1) Il motore deve avere una potenza massima di 250W

2) Il motore deve funzionare solo se il ciclista pedala, non deve avere un comando autonomo (acceleratore)

3) Il motore deve cessare la sua assistenza quando si raggiunge la velocità di 25 Km/ora. Si può andare più veloci, ma con la sola forza muscolare.


Se 250 Watt vi sembrano pochi, in questo articolo si dice che un ciclista professionista come Chris Froome sviluppa una potenza massima di poco superiore ai 500W; un comune pedalatore della domenica si colloca su valori senza dubbio più bassi, dunque avere un motore da 250W equivale a stare su un tandem e far pedalare soltanto l’altro…

foto da Pixabay


In effetti chi prova per la prima volta una e-bike in genere rimane sorpreso dalla spinta, dall’accelerazione; Inoltre i vantaggi maggiori si hanno in termini di autonomia, perché si riescono a percorrere molti più chilometri senza stancarsi.


    Nel caso che invece quei dati tecnici vengano superati o elusi, il veicolo diventa un vero e proprio ciclomotore; dovrebbe quindi avere la targa, obbligo di casco ed assicurazione, ecc.. con tutti i relativi costi.

Il limite maggiore è che non potrebbe circolare sulle piste ciclabili, ma solo su strada.


Non è difficile aumentare la potenza del motore (a volte si tratta solo di una regolazione della centralina elettronica) oppure montare un pulsante che lo fa funzionare anche se non si pedala; facendo questo ci si espone però a contravvenzioni salate, senza peraltro ottenere dei vantaggi degni di nota.

foto da Pixabay



    Chi utilizza già la bicicletta a propulsione umana e vuole passare alla pedalata assistita deve mettere da parte la sua attuale dueruote e dotarsi di una nuova? Non necessariamente.

Sono disponibili sul mercato dei kit di conversione, che trasformano una bici normale in una e-bike.

Ne esistono di varie tipologie, si trovano facilmente con una ricerca in rete:


1) Motore anteriore. Questo tipo è il più facile da montare, in genere viene fornita la ruota anteriore completa e basta metterla al posto di quella attuale, poi si collega il cavo alla batteria e alla centralina di controllo. Et voilà. Questo è alla portata di chiunque abbia un minimo di manualità.


2) Motore posteriore. Anche qui si sostituisce la ruota, ma bisogna anche occuparsi del pacco pignoni, le difficoltà aumentano.


3) Motore nel movimento centrale. Questo tipo è senz’altro il migliore, ma per il montaggio occorrono competenze e attrezzature.

In tutti e tre i casi bisogna essere un po’ meccanici e un po’ elettricisti.

foto da Pixabay



Come prezzi ci si aggira dai 300 € in su, per superare anche i 1000 € (montaggio escluso); molto dipende dalla capacità della batteria, è il componente più costoso. Ovviamente il tipo di kit va commisurato alla bicicletta su cui lo si monta, alla sua qualità e valore.


Ad ogni modo, chi possiede una bicicletta ancora valida e la vuole trasformare si può rivolgere ad un professionista che gli indicherà la soluzione migliore. È quindi possibile risparmiare rispetto all’acquisto di una nuova e si evita di avere la vecchia bici abbandonata in un angolo ad arrugginirsi.



Foto di testata da Pixabay.

by Renato Poletti