Giornalista e autore televisivo, autore di "Panino Giusto, un sogno milanese alla conquista del mondo" (Sperling & Kupfer).

Raffaele Panizza, Madagascar: la vacanza è una scienza

Nonostante l’impegno profuso dagli animatori del club Francorosso di Nosy Be, la sfilata in abiti malgasci, alla fine, non m’è piaciuta.

Eppure a livello conscio non m’era parso, anzi: azzeccata l’ambientazione nella zona bar, proprio in riva al mare.

Graziose le animatrici in pareo e interessanti gli accessori, acquistabili nella boutique del SeaClub Amarina Resort, struttura del gruppo Alpitour posizionata su una baia del Madagascar bella da far spavento, con la marea che sale e si ritira ogni sei ore e trentacinque minuti, da millenni.

Ma alla fine, niente da fare. La mia asimmetria frontale ha espresso livelli di coinvolgimento piatti, le mie onde theta non si sono innalzate, la mia interazione galvanica è rimasta tiepida. Non sono io a dirlo, intendiamoci.

Ma è la sentenza incontrovertibile dell’apparecchio elettroencefalografico che mi è stato posizionato sulla testa dagli esperti di Thimus, un team di psicologi e ingegneri biomedici che applica le neuroscienze al mondo slittante del marketing.

Con lo scopo, dichiarato, di rispondere con esattezza galileiana a dilemmi quasi esistenziali: cosa ci piace davvero e cosa no?

Cosa attiva la nostra attenzione e cosa invece la smorza?

Sappiamo davvero che cosa amiamo oppure siamo condizionati da mille pregiudizi che ci distraggono dal succo di noi stessi?

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