Raffaela Rutili

Top Founder President

Raffaela Rutili

Top Founder President

CONTAGIATI DA COSA?

2020-03-15 18:21:56

Amo i numeri. Non mentono mai. Non sono soggetti a emozioni, ideologie, lotte per il potere o per la supremazia.

Per capire i nostri giorni ho semplicemente incrociato le varie disposizioni restrittive che si sono via via susseguite con i numeri dell’epidemia da coronavirus. 


Il quadro che ne è uscito è a dir poco strabiliante.


Di consueto la sorveglianza delle epidemie di influenza inizia la 42esima settimana dell’anno, cioè a metà ottobre, e termina la 17esima settimana dell’anno successivo, intorno a metà aprile. (fonte ISS)


Questo dato già di per sé la dice lunga sull’anomalia dell’ANDAMENTO  dell’influenza da coronavirus dato che a metà marzo ancora non si è raggiunto il picco.


Abbiate la pazienza di seguire con me la cronologia degli eventi.


Tutto è iniziato il 30 gennaio 2020 con il blocco dei voli con la Cina e dal 5 febbraio 2020 sono stati istituiti i controlli della temperatura negli aeroporti. 


Ma qual’era la situazione influenza in quel momento?


Al 13 gennaio di influenza stagionale si erano ammalati in Italia già 2.768.000 persone di cui 488.000 solo nella terza settimana dell’anno. (1)


Poiché l’Iss indica come tasso di letalità medio delle influenze stagionali una percentuale “inferiore all’1 per mille" , possiamo stimare i decessi, considerando un prudenziale  0,0008, in circa 2200 persone (2)


Al 21 febbraio 2020 si era arrivati a 5.632.000 contagiati con una stima di 4500 decessi (3)


Al 7 marzo i contagiati hanno raggiunto quota 6.623.000 con oltre 5000 decessi stimati. (4)


In questa sede non mi soffermo a disquisire sulla velocità del contagio che ha quasi triplicato i malati in un mese e mezzo.


Immagino che gran parte di queste povere persone abbiano avuto bisogno di terapia intensiva…ma non sono riuscita a trovare dati ufficiali al riguardo.


Questi numeri sono NORMALI, sono cioè allineati a quello che succede da sempre tutti gli anni. 


Nessuno ne ha percezione semplicemente perché i media non danno loro risonanza.

Penso possiamo essere tutti d’accordo che questi morti non siano di “serie B” solo perché i media non se ne occupano!


Ma veniamo al Covid-19.


Il 3 febbraio vengono chiuse le scuole in via preventiva.


Quando il 5 febbraio 2020 sono stati interrotti i collegamenti con la Cina in Italia c’erano soltanto 2 casi, i famosi turisti cinesi. 

  • 21 febbraio:  primo caso a Codogno
  • 22 febbraio:  Codogno e limitrofi vengono messi in quarantena 
  • 25 febbraio:  dall’Emilia Romagna in su cominciano a esserci le prime chiusure 
  • 26 febbraio:  arrivano i primi bollettini (5). 

Contagiati = 374                    deceduti = 12             indice letalità = 3,2 %

Il coronavirus si manifesta subito con un indice di letalità molto superiore in termini relativi ma con un numero esiguo di decessi in termini assoluti.

  • 27 febbraio (6)

Contagiati = 650                    deceduti  = 17            indice letalità = 2,6%

  • 8 marzo:  tutta la Lombardia è dichiarata zona arancione
  • 9 marzo: Comincia la prima impennata dell’indice di letalità (7)

Contagiati = 8342                  decessi  = 357             indice letalità  = 4,2%

  • 11 marzo: tutta l’Italia in quarantena
  • 14 marzo: l’indice di letalità è raddoppiato in 15 giorni (8)

Contagiati = 21157      decessi = 1441 (da confermare)                  indice letalità = 6,8%


In realtà la percentuale di letalità dovrebbe essere rivista al ribasso includendo gli asintomatici e tutti coloro che hanno contratto il Coronavirus senza aver fatto il tampone. Purtroppo sono dati sconosciuti.

Questi numeri potrebbero  testimoniare il fallimento della politica di contenimento? Forse sì...d’altronde è come se si volesse arginare un fiume con una diga di fogli di carta. Certamente il quadro sarà più chiaro nei prossimi giorni.


Bruce Lipton in “Biologia delle credenze”, testo premiato come miglior pubblicazione scientifica, spiega come la paura possa influire pesantemente sulla prognosi di una malattia. Testimonianza di questo concetto potrebbe essere l’impennata dell’indice di letalità che si è avuto man mano si è diffuso il panico parallelamente ai vari decreti governativi sempre più stringenti.


Ad ulteriore conferma di ciò ci viene incontro la fisiologia basic. La neuroipofisi, ghiandola posta alla base del cervello è intimamente connessa con lo stesso  e con il sistema limbico sede delle emozioni. Produce due ormoni antagonisti in maniera rigorosamente alternata, impossibile contemporaneamente. Quando siamo in uno stato di benessere secerne ossitocina che possiamo definire l’ormone del piacere. Quando siamo nella paura produce ADH (o ormone antidiuretico o vasopressina). Quest’ultimo stimola fortemente la produzione di cortisolo che a sua volta ha un’azione fortemente inibitoria del sistema immunitario. 


La paura anche inconscia generata alle misure di sicurezza via via più restrittive che hanno veicolato una percezione crescente di pericolo, potrebbe aver fatto sì che si passasse da un indice di letalità del 2,6% ad uno del 6,8% !!!!


Perciò vi domando: siamo più contagiati dall’influenza stagionale, dal coronavirus o dalla paura?


Purtroppo la classe politica nulla sa di tutto questo e una buona parte di quella medica, pur avendo ovviamente queste conoscenze, è abituata ad una visione meccanicistica dell’essere umano con scarso riguardo per le ripercussioni delle emozioni sullo stato di salute e soprattutto sulla capacità di reazione immunitaria. In questa occasione purtroppo si è un po' dimenticato questo aspetto.


Tutto continua a rimandare ad una situazione di estremo pericolo: le strade deserte, gli sguardi in cagnesco delle poche persone che si incontrano, i bollettini di guerra quotidiani, l’impossibilità di raggiungere i propri cari in altre regioni… E dire che quotidianamente muoiono molte più persone di influenza stagionale!


Un’altra lezione trascurata di virologia basic è la modalità con cui terminano da sole le influenze. Di fatto le epidemie possono finire solo e soltanto in una maniera e cioè quando il numero di guariti è tale da isolare la circolazione del virus.


Vorrei rispondere a chi dice che non ci sono evidenze scientifiche né sulla produzione né sulla durata dell’immunità dei guariti. Innanzi tutto sarebbe la prima volta nella storia dell’umanità che non si crea immunità, perciò è infinitamente più probabile che l’immunità si formi. Che sia permanente non occorre, anzi direi che sarebbe superfluo dato che il virus muta molto velocemente. Vorrei fare notare che se dovesse saltare il meccanismo dell’immunità, cosa che mi auguro IMPOSSIBILE, vorrebbe dire che l’epidemia non può essere fermata e quindi saremmo di fronte alla fine dell’umanità!   Ovviamente lo stesso discorso varrebbe per un eventuale vaccino che altro non fa che produrre artificialmente una risposta anticorpale . Per fortuna non è così e quando ci sarà un numero congruo di guariti l’epidemia scomparirà.


Un altro mito che mi sento di sfatare è la riduzione dei posti letto in terapia intensiva che al contrario sono aumentati costantemente dal 2010 al 2018 (dati più recenti non disponibili) per un totale di quasi 500/Italia. (9)


A mio avviso risulta quindi di PRIORITARIA importanza DEPOTENZIARE LA PAURA per far rientrare il tasso di letalità in range più ragionevoli e gestibili e PERMETTERE LA FORMAZIONE DELLA MASSA CRITICA DI GUARITI.


Ricordo che se esiste un 6,8% che muore, esiste anche un 93,2% che guarisce. 


Sono loro la nostra salvezza!!!!


Infine temo che nei prossimi mesi cominceremo a contare i suicidi delle persone che hanno affrontato il disastro economico conseguente alla serrata di un’intera nazione (sempre che i media vorranno rendercene conto).


Per questi motivi le misure prese potrebbero essere oggetto di discussione.


Ciò nonostante rispetto le leggi e invito tutti a farlo.


Poichè sono una persona propositiva a mio avviso la crisi avrebbe dovuto essere affrontata così:

  1. Sull'onda degli accadimenti cinesi era auspicabile l'ordinazione per tempo di un congruo numero di respiratori
  2. Studio di un efficace piano di conversione degli ospedali in modo da garantire anche i servizi di base e da far scattare all'occorrenza
  3. Consigliare il rafforzo delle difese immunitarie con probiotici, vit. D e C o qualsiasi altro utile
  4. Individuazione con l’aiuto dei medici di base e dei pediatri delle persone a rischio cui imporre una quarantena assoluta nominale
  5. Lasciare le scuole aperte
  6. Permettere a tutti una vita normale
  7. Nessuna chiusura né isolamento
  8. Vietati i bollettini/necrologi quotidiani sui media. Per chi desidera informarsi c’è sempre il rapporto settimanale dell’Iss
  9. Denuncia per procurato allarme a tutti coloro che diffondono panico.

In questa maniera la percentuale di letalità sarebbe stata molto più bassa, le terapie intensive più difficilmente sarebbero arrivate al collasso e avendo un numero congruo di guariti avremmo già superato il picco e l’epidemia  starebbe terminando.


Non credo di avere la verità in tasca, nessuno ce l'ha, cerco solo di fornire un punto di vista diverso.


Raffaela Rutili

Dott.ssa in dietistica

15/3/2020

Bibiografia

  1. http://www.salute.gov.it/portale/temi/documenti/epidemiologica/Influnet_2020_03.pdf
  2. https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sala-stampa
  3. https://www.epicentro.iss.it/influenza/stagione-2019-2020-primo-bilancio
  4. https://www.epicentro.iss.it/influenza/stagione-in-corso
  5. http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4110
  6. http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4124
  7. https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_09-marzo-2020.pdf
  8. http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4235
  9. http://www.dati.salute.gov.it/dati/dettaglioDataset.jsp?menu=dati&idPag=18